L’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni ha reso noto che a causa del gran caldo si stanno registrando morie di pesci nelle acque interne. Le alte temperature favoriscono la proliferazione delle alghe, ciò causa anossia e di conseguenza forti morie di pesci nelle acque interne. I Consorzi Bonifiche annunciano di star tentando di aiutare le popolazioni ittiche con nuova acqua e riossigenando, ove possibile, le acque interne. Ma la forte siccità rende il tutto molto difficile.
Secondo l’Anbi la situazione si presenta particolarmente grave in Toscana. L’Associazione fa quel che può reimmettendo acqua fresca negli alvei, seppur ciò si rivela alquanto difficile dato l’attuale periodo di siccità con le conseguenti difficoltà nel reperire risorse idriche addizionali, nonché utilizzando alcuni ossigenatori di ultima generazione, che tuttavia possono essere utilizzati solo in certi luoghi e in determinate circostanze. Il presidente dell‘Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni Massimo Gargano è intervenuto sulla questione con delle interessanti riflessioni:
C’è poi da considerare che la forte riduzione di produzione agricola in molte aree del mondo, indotta dalle insufficienti precipitazioni ed accanto a gravi ripercussioni economiche, avrà conseguenze anche di carattere ambientale, i cui scenari sono ancora compiutamente da decifrare. Per dare concreto significato alla parola “prevenzione”, è quindi indispensabile rilanciare, quanto prima, il Piano Irriguo Nazionale, di cui sono stati finanziati interventi per 600 milioni di euro. Per quanto sembri paradossale in questo periodo di caldo afoso ancora più urgente è l’allarme sul rischio alluvioni. E’ già allerta, infatti, soprattutto al Nord, per l’annunciato arrivo della perturbazione “Beatrice” con temporali e nubifragi; in caso di necessità, il personale dei consorzi di bonifica procederà allo svaso della rete di scolo attualmente utilizzata, laddove possibile, per la cosiddetta “irrigazione di soccorso”.
Brutta situazione quindi per i pesci delle acque interne, e ancora ombre all’orizzonte, come ricorda il presidente dell’Anbi Massimo Gargano.
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