Nel referendum era scritto chiaro e tondo: stop al pagamento del profitto nelle bollette dell’acqua. Per questo oggi nascono i movimenti e gli sportelli del salva-bolletta per limitare i costi e pagare solamente il reale consumo di acqua potabile. I movimenti, promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua propongono per i prossimi due week-end, la campagna di obbedienza civile nelle principali piazze del Paese.
Il Forum si fa portavoce di tutti i cittadini che lo scorso giugno hanno votato Sì per mantenere l’acqua un bene pubblico e prezioso e per non pagare più la cosiddetta “renumerazione del capitale investito” che incide sulla bolletta di circa il 10-20%, a seconda del gestore. Si tratta cioè del profitto maturato al netto degli ammortamenti nel periodo di fatturazione della bolletta, insomma profitto e non costi per la gestione della risorsa acqua. Il 95,8% dei cittadini si era espresso nel referendum sull’acqua in questo senso: aboliamo le spese del profitto. Eppure finora nessun gestore ha applicato la normativa, in vigore dal 21 luglio 2011, e diminuito i costi. In un condominio di circa 80 persone, questa voce in più sulla bolletta costa circa 2.000 euro che continuiamo a pagare. Come spiega Luca Faenzi, del Forum
Invitiamo tutti i cittadini a portare le bollette ai banchetti e agli sportelli del Forum e domani, sul nostro sito, cliccando proprio sul Comune, ognuno potrà trovare tutti i riferimenti necessari.
Il primo comune ad aderire al movimento è stato Arezzo, con oltre 1.000 famiglie; a Roma nonostante la neve, nel weekend del 4 e 5 febbraio sono state raccolte moltissime proteste, che a breve saranno portate agli sportelli dell’azienda che fornisce il servizio idrico nella Capitale. Sul sito dedicato all’iniziativa di referendum dal basso troverete tutte le date in programma per la raccolta delle bollette nei comuni del Bel Paese.
[Fonte e foto: Acqua bene comune]
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