I livelli di arsenico nelle acque dell’acquedotto laziale sono troppo elevati. A dir la verità questa affermazione non sorprende nessuno dato che si sa da tempo. Fino ad oggi però deroghe su deroghe hanno permesso a quest’acqua di arrivare nei rubinetti dei cittadini senza problemi. Almeno fino ad ora. Non si può infatti derogare all’infinito, e così il 31 dicembre 2012 scadrà l’ultima autorizzazione. Siccome non si è fatto nulla per sanare la situazione delle acque, col nuovo anno migliaia di cittadini laziali avranno una brutta sorpresa: rischieranno di non ricevere più l’acqua dal rubinetto.
I valori elevati sono per lo più quelli di arsenico, un elemento chimico che, se ingerito in forti quantità, può essere nocivo per la salute umana, ma sotto accusa c’è anche la quantità di floruri, al di sopra del livello consentito dall’Unione Europea. I Comuni coinvolti sono per la maggior parte nel viterbese, ma qualcuno è anche presente nella provincia di Latina e Roma per un totale di 86 comuni ed oltre 780 mila abitanti (l’elenco completo si trova sul sito di Legambiente). Cittadini che a gennaio continueranno a ricevere l’acqua, ma questa sarà fortemente limitata.
Infatti i sindaci si stanno attrezzando con autobotti ed altri sistemi per “importare” l’acqua da altri Comuni, ed emetteranno ordinanze per vietare di berla, preparare alimenti e sarà persino vietato lavarsi i denti. Insomma, al massimo ci si potrà soltanto lavare. Inoltre anche quel poco d’acqua che arriverà, sarà razionata. La richiesta è di garantire 5/6 litri d’acqua al giorno a persona, ma la realtà è sicuramente molto più complessa ed ancora non si sa bene quanta se ne potrà garantire.
Ma chi devono ringraziare i cittadini per questo disagio? In primo luogo i sindaci, in quanto inserire un filtro contro l’arsenico costa appena qualche decina di migliaia di euro; ma anche l’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini che, auto-nominatasi commissario all’emergenza, ha preso provvedimenti per ridurre l’arsenico, ma portandoli ad una quantità che rimaneva comunque più elevata rispetto alla legge europea.
[Fonte: Repubblica]
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