La qualità delle acque di balneazione in Italia ha conosciuto un netto miglioramento dal 2012 al 2011, un miglioramento addirittura del 4,8% in un anno, secondo i dati presentati dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin in una conferenza a Roma.
La qualità delle nostre acque continua a migliorare e in modo alquanto marcato. Nella conferenza “Qualità delle acque di balneazione nel 2012″ il nuovo Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha esposto gli ultimi dati, che parlano di un 96,6% di acque balneabili entro i limiti qualitativi obbligatori, per quanto riguarda le acque costiere, con un miglioramento del 4,7%, mentre per acque interne (laghi e fiumi), l’incremento è ancora più marcato: dal 2001 al 2012 pari al 5,8%.
Le regioni che possiedono il maggior quantitativo di acque balneabili di qualità non conforme ai limiti sono l’Abruzzo, che conferma la maglia nera già assegnatagli nell’anno precedente, e la Campania. A seguire il Friuli Venezia Giulia, con l’1,3% di acque costiere di bassa qualità.
Quando si parla di qualità delle acque di balneazione non si parla solo di bellezza, ma anche di potenziali malattie: secondo l’OMT, l’Organizzazione Mondiale del Turismo l’impatto delle malattie infettive legate alla balneazione si stima causi una perdita di 3 milioni di anni di vita sana, a livello globale, un dato da non sottovalutare. Secondo gli scienziati presenti alla conferenza
La maggior parte delle malattie sono lievi e auto-limitanti, ma possono verificarsi anche casi di una certa gravità. Questi pericoli per la salute umana devono essere valutati rispetto agli effetti benefici derivanti dalla balneazione, come attività salutare e di esercizio fisico. Il nuoto è considerato dai medici una delle attività fisiche più salutari per le diverse fasce di popolazione e per moltissime patologie.
Complessivamente i nuovi dati parlano di un incremento davvero ottimo della qualità delle acque di balneazione italiane: dati che si spera possano essere ritoccati in meglio nel confronto 2012-2013.
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