Abbiamo ancora negli occhi le immagini di qualche anno fa quando il sindaco di Bari Michele Emiliano, come primo provvedimento della sua giunta appena insediatasi, fece abbattere con una spettacolare esplosione quell’eco-mostro che era Punta Perotti, i palazzi costruiti a ridosso del mare che di fatto ne ostacolavano la visuale. Dopo diversi anni però la lotta agli eco-mostri ed all’abusivismo edilizio non si è fermata, ed anzi si è allargata a tutta la Puglia, grazie ad una nuova legge regionale che ci auguriamo diventi presto nazionale.
Questa nuova legge, in sintesi, fa in modo che lo Stato finanzi i progetti di abbattimento e riqualificazione delle aree in cui c’è stato un abuso edilizio, superando così le limitazioni delle amministrazioni locali che molto spesso con le loro sole forze non ce la fanno. Secondo l’assessore all’Urbanistica Angela Barbanente che ha fortemente voluto questo provvedimento, si tratta di una “legge per lo sviluppo del territorio”. Quello che si vuole evitare è che costruttori senza scrupoli continuino a “mangiarsi” il territorio costruendo senza limiti e regole, passando al di sopra della legge perché il Comune non ha la forza di fermarli, e tanto prima o poi arriva il condono.
Per poter abbattere gli ecomostri si accederà al Fondo di rotazione per le anticipazioni delle spese di demolizione, un fondo intergovernativo (statale, regionale e locale) da 150 mila euro che, se non dovessero bastare, potrebbe aumentare attingendo dalla Cassa depositi e prestiti.
Ma non finisce qui. La lotta senza quartiere agli abusivismi verrà implementata grazie anche alla tecnologia, attraverso immagini satellitari, ed alla burocrazia, con l’istituzione della “Banca dati dell’abusivismo” in cui verranno registrati tutti gli immobili irregolari e le operazioni di abbattimento effettuate. La finalità ultima è di attrarre sul territorio finanziamenti, anche esterni, di imprenditori “spaventati” attualmente dal Far West che c’è in Italia, e permettergli di investire seguendo la legge.
[Fonte: Repubblica]