Ricordate la foresta del film Gorilla nella nebbia? E’ al via un progetto di finanziamento per la tutela di questo grande patrimonio boschivo e del suo habitat. La cooperazione avverrà in gemellaggio tra Congo ed Italia ed in particolare tra le Oasi Regionali del Wwf e quelle della Regione del Kivu. Saranno piantati circa 100.000 alberi.
Il progetto di cooperazione denominato PEVì-Kacheche è stato avviato tra Abruzzo e Repubblica Democratica del Congo ed è finanziata dalle oasi del Wwf in Abruzzo (Lago di Penne, Lago di Serranella, Diga di Alanno, Calanchi di Atri, Gole del Sagittario, Sorgenti del Pescara e Cascate del Rio Verde) e dall’Ufficio Cooperazione Internazionale della Regione Abruzzo nell’ambito del bando annuale 2007. Le azioni principali previste dal piano sono due:
- la tutela del Parco Nazionale dei Monti Virunga, sito che è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco e reso famoso dal film Gorilla nella nebbia, attraverso l’innesto di 100.000 alberi che formeranno una fascia tampone intorno al parco, creando nuovi posti di lavoro per gli indigeni con la costituzione di un vivaio e ricostituendo gli habitat forestali oggi distrutti.
- la formazione professionale di 5 operatori congolesi dell’Istituto per la Conservazione della Natura del Congo (Iccn, Institute Congolais pour la Conservation de la Nature) che saranno ospitati nella nostra regione e parteciperanno ad incontri, seminari e laboratori pratici nelle oasi del Wwf dell’Abruzzo.
La Regione Abruzzo – ha dichiarato Gianni Melilla, presidente del Comitato Regionale Cooperazione Internazionale – è particolarmente sensibile alle tematiche ambientali. In particolare il problema dei bracconieri che uccidono senza scrupoli gli orsi ha scatenato l’indignazione nazionale ed internazionale. In Congo il bracconaggio, commissionato spesso da personaggi occidentali, rischia di far estinguere un primate tra i più vicini all’uomo, il Gorilla di Montagna. Gli orsi e i gorilla sono due specie lontane ma accumunate dalle stesse abitudini forestali e dalla stessa minaccia: il bracconaggio.
«Il piano di cooperazione – ha sottolineato Carmine Annicchiarico, responsabile cooperazione decentrata Wwf Italia – si inserisce in un programma avviato dal Wwf, insieme all’Unesco e all’Iccn, da una decina di anni, che ha portato finora a piantare circa 10 milioni di alberi e al sostegno delle comunità coinvolte nella guerra civile, che negli ultimi anni ha causato più di 5 milioni di morti. Si tratta di un progetto integrato, che vede la difesa del patrimonio boschivo unita ad un futuro sostenibile per le comunità locali, che potranno vivere grazie ai prodotti della gestione del bosco (legname, prodotti ortofrutticoli, piante medicinali) e alla gestione dei vivai che nascono prima per la riforestazione e poi come micro-impresa gestita direttamente dai congolesi.