La Lipu lancia infatti l’allarme sulle profonde alterazioni dell’habitat naturale di molte specie di uccelli, causate dalla destinazione di molte aree verdi alle colture energetiche.
- In Etiopia, nell’area di Babille, habitat di molti elefanti, l’equivalente di 3 milioni di campi da calcio sarà adibito a coltivazioni di ricino.
- Nel Sud Est asiatico sono a rischio 345 specie di uccelli, per colpa della deforestazione pari al 12% del totale delle foreste, che ha colpito l’intera zona dal 1989 al 2000.
- In Kenya l’adibizione di 20 mila ettari di terreno alle coltivazioni di canna da zucchero, metterà a repentaglio un’area Iba (Important Bird Areas), habitat di 345 specie di uccelli.
- In Brasile le coltivazioni energetiche minacciano il Cerrado, l’ecosistema formato da savana, fiumi e foreste, in cui vivono 935 specie di uccelli, 300 di mammiferi, centinaia di specie di rettili e migliaia di piante.
- Negli Stati Uniti, molte zone umide sono state convertite inn aree agricole, mettendo a rischio numerose specie di uccelli e anatre.
- In Europa rischia l’estinzione in ben 11 Paesi la gallina prataiola, in Francia questa specie è crollata del 90% negli ultimi anni.
Chiediamo all’Unione Europea di abbassare l’insostenibile target del 10% di biocarburanti e di introdurre severi standard per il rispetto dell’ambiente.
Morale della favola: l’uomo non riesce a rispettare la biodiversità e la Natura, neanche quando si tratta di un progetto così ecologico come quello dei biocarburanti.
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