Google sta sviluppando alcune nuove tecnologie solari, che ridurranno il costo da 18 centesimi a Kw-h a poco meno di 5. O almeno, questa è la speranza. Come tutti gli altri, Google è deluso dalla mancanza di innovazione nel settore delle rinnovabili, e così ha deciso semplicemente di fare da sé. Almeno questo è quello che il boss Bill Weihl ha spiegato oggi al Global Climate and Alternative Energy Summit organizzato dalla Reuters a San Francisco.
Alla fine il dato non è nemmeno troppo sorprendente. Google costruisce i propri server, in quanto quelli commerciali sono troppo costosi. La società dunque li può rendere più economici e permette al suo software “fatto in casa” di gestire le interruzioni.
Gli ingegneri di Google si sono impegnati principalmente sulla tecnologia solare termica. Weihl spera di poter ridurre i costi eliostatici di almeno un fattore su due, ma “idealmente di tre o quattro”. Spiega infatti che hanno tentato di proporre dei nuovi materiali per gli specchi riflettenti e per il substrato da applicarvi sopra sin dal 2007, anno in cui sono cominciati i primi investimenti sulle energie rinnovabili. Insieme con la tecnologia solare termica, l’azienda è anche interessata alle turbine a gas, che potrebbero girare in sostituzione dell’energia solare, piuttosto che il gas naturale.
Qualunque sia la tecnologia che utilizzeranno, il loro interesse principale sarà il costo. Google vuole creare un’energia rinnovabile che ha un prezzo molto più basso rispetto al carbone. Così facendo, essi hanno investito circa 50 milioni di dollari nella ricerca finora.
In genere quello che stiamo vedendo è un costo del capitale da 2,50 a 4 dollari per watt. Quindi, un impianto da 250 megawatt costerà da 600 milioni ad un 1 miliardo di dollari. Sono un sacco di soldi.
Afferma Weihl. Google spera di rendere pronta la tecnologia in pochi mesi, ma deve prima sostenere i test per mostrare la sua resistenza a decenni nelle dure condizioni del deserto. Sarà dura, ma da chi ha inventato un colosso come Google bisogna aspettarsi di tutto.
[Fonte: Treehugger]
Nexso 11 Settembre 2009 il 1:49 am
Che dire, Google è grande.