Impatto ambientale per le società che operano nei social network a fine 2024

di Daniele Pace Commenta

Focus oggi sull’impatto ambientale per alcuni brand social. Principalmente attraverso l’uso di data center e server ad alta intensità energetica, ogni azione su piattaforme come Instagram, TikTok o YouTube genera emissioni di CO2. Per misurare l’impatto ambientale completo dei social media, Greenly, leader nei servizi di contabilità del carbonio per eventi e aziende, ha condotto uno studio approfondito, evidenziando la responsabilità condivisa delle aziende di social media e degli utenti finali per ridurre questo impatto e avvicinarsi agli obiettivi Net Zero.

Impatto ambientale
Impatto ambientale

I provider di social media sono carbon neutral con zero impatto ambientale?

Nonostante diversi provider di social media abbiano dichiarato obiettivi per raggiungere la carbon neutrality entro una certa data, Greenly ritiene che tali affermazioni siano controverse e sostiene che nessuna azienda può davvero dire di aver raggiunto la carbon neutrality o Net Zero.

Meta – un passaggio progressivo all’energia rinnovabile, 7,4 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio equivalente

Meta (Facebook, Instagram, Threads) si è posizionata come leader nella sostenibilità nel settore tecnologico. In seguito a significativi investimenti in energia rinnovabile ed efficienza operativa, l’azienda ha affermato di aver raggiunto la neutralità carbonica per le sue operazioni globali nel 2020, un’affermazione la cui accuratezza Greenly contesta, come discusso sopra.

Tra il 2017 e il 2023, ha contratto oltre 11.700 MW di energia rinnovabile a livello globale, riducendo le emissioni operative di gas serra del 94% e investito in 98 progetti di energia rinnovabile, di cui 76 sono operativi a partire dal 2023. I data center di Meta sono tra i più efficienti del settore, con un Power Usage Effectiveness (PUE) di circa 1,08, rispetto a una media del settore di 1,8, e un Water Usage Effectiveness (WUE), che misura il consumo diretto di acqua, di 0,18 L/kWh, rispetto a una media di 0,5 L/kWh. Grazie a queste misure, Meta ha evitato emissioni per un valore di 16,4 milioni di tCO2e dal 2021, equivalenti a ben 7,8 milioni di voli di andata e ritorno tra Parigi e New York.

In seguito a questi incoraggianti sviluppi, l’azienda punta ora a raggiungere la neutralità carbonica nell’intera catena del valore entro il 2030, lanciando un programma di coinvolgimento dei fornitori, con il 28% dei suoi fornitori che ha già fissato obiettivi di riduzione delle emissioni. Per Greenly, questo è un obiettivo altamente dubbio a causa della natura intrinsecamente vaga della “neutralità carbonica” e della significativa sfida di ridurre le emissioni di ambito 3.

Persistono ulteriori sfide per Meta, con la sua impronta di carbonio destinata ad aumentare con la sua espansione in aree come l’intelligenza artificiale e il metaverso. I prossimi passi devono essere intrapresi con attenzione se si vuole mantenere la sua traiettoria incoraggiante in termini di impatto ambientale.

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