Nel rapporto COBAT per il 2015 cresce la raccolta di rifiuti tecnologici che arriva a 146 milioni di tonnellate. In forte crescita la raccolta di rifiuti RAEE. Un contributo importante all'economia circolare.
Il COBAT (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) è uno degli assi portati della raccolta differenziata in Italia. Il consorzio si occupa nello specifico della raccolta dei così detti rifiuti tecnologici, ampia categoria in cui rientrano pile usate, accumulatori e batterie, pneumatici dimessi, rifiuti RAEE e moduli fotovoltaici esauriti. L’attività del consorzio relativa al 2015 è stata presentata ieri a Roma durante una tavola rotonda in cui si sono discussi risultati e prospettive dell’attività del COBAT e si è affrontato il tema del riutilizzo dei rifiuti in un modello di economia circolare.
La raccolta dei rifiuti tecnologici nel 2015
L’attività del COBAT si sviluppa come un vero e proprio sistema di raccolta e riciclo multifiliera. Il consorzio opera nelle fasi di raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti con il duplice obiettivo di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e concorrere al miglioramento sistema economico nazionale favorendo meccanismi di economia circolare. La gran parte dei rifiuti tecnologici che vengono gestiti da COBAT può infatti essere avviata al riciclo e riutilizzata all’interno di nuovi percorsi produttivi. Un meccanismo virtuoso che riduce l’impatto dei rifiuti sull’ambiente, abbassa il fabbisogno di nuove materie prime e contribuisce a creare occupazione a livello nazionale.
Il rapporto annuale del COBAT per il 2015 conferma con i numeri l’efficacia della filiera coordinata dal consorzio. Nel corso dello scorso hanno infatti la raccolta di rifiuti tecnologici ha raggiunto l’impressionante cifra di 146 milioni di chilogrammi costituiti tra l’altro da batterie, elettrodomestici, vecchi tablet e smartphone avviati a processo di recupero per diventare nuove materie prime.
La raccolta di pile e batterie
La raccolta e l’avvio al riciclo di pile e batterie esaurite rappresenta l’attività storica del COBAT nonché uno dei settori in cui l’efficacia delle filiera ha dati i migliori risultati. Nel 2015 il COBAT si è confermato come il primo sistema di raccolta e riciclo di pile e accumulatori esausti in Italia raccogliendo il 53% dell’immesso al consumo nel settore degli accumulatori industriali e per veicoli e il 29% in quello delle pile e degli accumulatori portatili.
In particolare nel settore degli accumulatori al piombo la raccolta è stata di oltre 126 milioni di chilogrammi in linea con i dati del 2014. In questa categoria di rifiuti tecnologici le regioni italiane con i più alti livelli di raccolta sono nell’ordine Lombardia (18 milioni di kg), Emilia Romagna (14) e Campania (12) mentre in raffronto al 2014 i maggiori progressi si sono registrati in Molise (+912,2%), Calabria (+56,2%) ed Umbria (+42%).
Nel campo delle pile portatili esauste non piombose la raccolta ha raggiunto circa 1,15 milioni di chilogrammi con una crescita di circa l’8% rispetto ai dati del 2014. Veneto (407 mila kg), Lombardia (395 mila kg) e Toscana (80 kg) sono le tre regioni in cui la raccolta delle pile produce i maggiori volumi assoluti. In termini relativi i maggiori progressi rispetto al 2014 si registrano in Calabria (+943,2%), Sicilia (+113,6%), Basilicata e Puglia (+96,8%) e Umbria (+75,9%).
Rifiuti tecnologici, la raccolta RAEE
I rifiuti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) includono tutta una gamma di prodotti che vanno dagli elettrodomestici all’informatica caratterizzati da una alta complessità costruttiva. Si tratta di prodotti complessi da trattare ma anche potenzialmente particolarmente ricchi di materiali di recupero pregiati da reimmettere in un percorso di economia circolare. La raccolta del COBAT in questo settore nel 2015 è stata pari a circa 18,9 milioni di chilogrammi con una crescita del 151% rispetto ai valori del 2014. A questo importate risultato si è arrivati anche grazie ad una rete di 1.176 punti di raccolta numericamente incrementata di oltre un terzo rispetto all’anno precedente.
TV e monitor con oltre 11,5 milioni di chilogrammi raccolti rappresentano la maggiore aliquota di rifiuti RAEE gestiti dal consorzio. Seguono i grandi elettrodomestici ‘bianchi’ (4,1 milioni di kg), gli apparecchi per il freddo e per il clima (2 milioni di kg), ed i piccoli elettrodomestici (più di 1 milione di kg).
Moduli fotovoltaici a fine vita
Con la crescente diffusione dei pannelli fotovoltaici per impiego industriale e domestico si è posto il problema di gestire la raccolta ed il riciclo dei moduli giunti a fine vita. Anche in questo settore il COBAT ha avviato una filiera di gestione che nel 2015 ha portato alla raccolta di quasi 56 mila chilogrammi di moduli fotovoltaici a fine vita. Il dato è in calo rispetto ai 70 mila kg registrati nel 2014 anche per effetto della riduzione degli incentivi per l’energia solare che hanno ridotto il tasso di rinnovo del mercato.
Il COBAT ed gli Pneumatici Fuori Uso
Il COBAT opera anche nella gestione di quei particolari prodotti tecnologici che sono gli pneumatici fuori uso (PFU). Questa filiera di raccolta è attiva già da qualche tempo ma ha visto nel 2015 un notevole salto di categoria. Per effetto del riconoscimento da parte del Comitato per la Gestione degli Pneumatici Fuori Uso presso l’ACI, il COBAT è ora abilitato alla raccolta degli PFU presso gli autodemolitori, con risultati evidenti: la raccolta è infatti passata dai 7 mila kg del 2014 agli oltre 600 mila del 2015 con un incremento di quasi 90 volte.
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