L‘inquinamento atmosferico che sta portando a notevoli cambiamenti climatici all’interno del nostro pianeta potrebbe essere molto più antico di ciò che potessimo mai pensare.
Una ricerca dell’università Ca’ Foscari di Venezia, realizzata insieme all’Idpa-Cnr, effettuata sui ghiacci della Groenlandia, ha messo in luce una svolta storica abbastanza sorprendente.
A quanto pare, i cambiamenti climatici che oggi mettono a rischio tanti cibi e coltivazioni, non sono figli della rivoluzione industriale, ma per trovare le reali radici di questo fenomeno è necessario andare indietro nel tempo, fino a circa 3000 anni fa.
Infatti, più di tre millenni fa, sarebbero stati i numerosi incendi dolosi provocati all’interno di varie foreste del continente europeo per poter avere spazio a sufficiente per la creazione di città e campi agricoli.
L’ipotesi lanciata dall’università veneziana si avvale di due progetti dell’Ue ed è stata anche pubblicata sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters.
Lo studio dell’università veneziano e dell’Idpa-Cnr sui ghiacci della Groenlandia ha messo in evidenza un’altissima concentrazione di combustioni di vegetazioni nel periodo che va da 3500 a 2500 anni fa. Un picco che non è mai stato più toccato nel corso degli ultimi 110 mila anni e che si fatica a spiegare come sola opera della natura.
Un picco di incendi mai toccato negli ultimi 110000 anni
Quindi, sarebbe stata la “mano” dell’uomo a causare questo picco e tale ipotesi verrebbe confermata anche dai modelli climatici: in poche parole, in quel periodo ci sarebbe stata una concentrazione incredibile di incendi che avrebbe causato una svolta nei cambiamenti climatici della nostra Terra, per cui anche Obama ha annunciato misure drastiche.
Questa ricostruzione è stata resa possibile per merito di informazioni sia sui pollini che sul carbone che sono state ottenute nel continente europeo, che sostanzialmente non fanno altro che confermano quanto “detto” dalle carote estratte dai ghiacci dell’isola danese.
Già nel corso degli ultimi mesi, i risultati ottenuti con questi sistemi di studio avevano fatto emergere delle tracce ben visibili di incendi di proporzioni incredibili causati da dei periodi di lunga siccità in Asia.
La carota di ghiaccio utilizzata per questi studi, la North Greenland Eemina Ice Drilling, è lunga qualcosa come due chilometri e mezzo e si può considerare una sorta di “macchina del tempo” che va indietro di ben 128 mila anni.
Chiana 29 Marzo 2018 il 2:07 am
As Charlie Sheen says, this article is “WGNINNI!”