Cambia il piano per il contrasto alla Xylella fastidiosa, il batterio che contribuisce al disseccamento rapido degli ulivi del Salento e di parte del resto della Puglia: in una fascia tra Brindisi e Taranto via all’eradicazione degli ulivi per creare una zona cuscinetto, le sorti delle piantagioni di vite per la produzione del Primitivo sono ancora poco chiare.
Arriva dall’Europa il nuovo piano di contrasto alla Xylella fastidiosa nel Salento e nelle aree leggermente più a nord della Puglia: la diffusione del batterio che attacca gli ulivi (concausa del complesso del disseccamento rapido degli stessi) continua, e per arginarla l’UE ha licenziato un nuovo provvedimento passato con il solo voto contrario dell’Italia, che comporta comunicazioni immediate sulle piante infette e eradicazioni non solo degli esemplari infetti, ma anche delle piante potenzialmente ospiti entro cento metri da quelle malate.
Per la Puglia e il Salento il contrasto alla Xylella fastidiosa comporterà l’eradicazione di esemplari infetti e un gran numero di piante potenzialmente ospiti in una fascia di circa 20 km adiacente alle province di Taranto e di Brindisi, con l’idea di arginare la diffusione del complesso del disseccamento rapido creando una zona cuscinetto. Mentre arrivano conferme sul sostegno economico agli agricoltori danneggiati dalla Xylella, le proteste si infiammano nuovamente dopo la decisione del comitato UE: gli ambientalisti ribadiscono la contrarietà all’abbattimento degli ulivi, pianta simbolo del Salento, e il presidente Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, dichiara
Non siamo disposti a sacrificare alcun albero sano. Deve passare il ‘metodo’ di testare le piante circostanti. Non possiamo accettare quanto disposto a livello comunitario ovvero la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri a prescindere dal loro stato di salute.
Le polemiche per le misure contro il batterio degli ulivi si incanalano ora, a ogni modo, contro la scelta della rimozione delle piante sane attorno a quelle infette nella zona cuscinetto (tale misura varrà infatti solo per la zona tra Brindisi e Taranto), ma è giusto sottolineare che la situazione è al centro di un dibattito eterogeneo: pur ribadendo che le piante sane non devono essere tagliate, Nichi Vendola ha infatti ricordato come il nuovo piano, se raffrontato alle prime ed estreme ipotesi di contrasto, sia da considerare un miglioramento:
Eravamo partiti da una prospettiva catastrofica che era quella di procedere a eradicazioni indiscriminate, con il rischio di un vera desertificazione del Salento. Questo rischio è stato sventato con la battaglia strenua della Regione Puglia e del Ministero e grazie anche alla grande mobilitazione degli agricoltori, di vivaisti, dei movimenti ambientalisti e dei cittadini, che vi è stata in tutto il Salento.
Molti altri si interrogano poi sulle possibili ripercussioni del contrasto alla Xylella fastidiosa per la vite, e in particolare per le piantagioni nella zona di Oria, dove viene prodotto un famoso Primitivo. Gli allegati al provvedimento del Comitato fitosanitario, infatti, non sono ancora stati divulgati e non è chiaro se tra le pianti da eradicare entro cento metri da quelle infette rientri anche la vite. Se così fosse sarebbe un duro colpo per la zona, ma è bene attendere ulteriori informazioni al riguardo, poiché la situazione al momento è del tutto incerta.
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