Nuova moria di api in Italia nel 2014, Conapi e Unaapi comunicano che si stima una produzione di miele dimezzata per quanto concerne il miele di acacia, di castagno, di agrumi e millefiori. A cosa è dovuta questa nuova moria? Oltre al maltempo, che ha senz’altro inciso, sotto accusa sono come sempre i pesticidi killer.
Dopo il 2008 si parla di una nuova, grande moria di api in Italia nel 2014, con stime che, come anticipato, parlano di una produzione di vari tipi di miele addirittura dimezzata, e con prezzi di acquisto che si pensa possano aumentare dal 20 al 30 per cento. Conapi e Unaapi lanciano congiuntamente l’allarme dalla sede di Legacoop, riportando che si sono registrate oltre 60 segnalazioni – tra marzo e aprile – di avvelenamento di apiari distribuiti su tutto il territorio italiano. Ma quali potrebbero essere le cause della nuova moria di api? I controlli hanno già escluso motivazioni di tipo veterinario, ed ecco quindi che ci ritroviamo di nuovo davanti al problema, sempre enorme, dell’utilizzo di pesticidi sul territorio.
Occorre considerare che la moria di api del 2014 è giunta in periodo sospetto, ovvero in una primavera dal clima assai mite se non rigido, che ha favorito le infestazioni di insetti, fattore che, a propria volta, ha determinato un uso più massiccio del consueto di trattamenti a base di pesticidi e altre sostanze da parte degli agricoltori, che hanno peraltro fatto uso di nuovi composti chimici autorizzati nonostante ne sia stato comprovato il pericoloso impatto sulle api e altri insetti. Le segnalazioni raccolte nell’ambito del progetto Beenet sono coincise, in sostanza, con il periodo della semina del mais e dei trattamenti chimici per un gran numero di piante, comprese la vite e vari cereali.
Quali le regioni in cui la moria di api ha fatto registrare i numeri più elevati? Si parla di Trentino, Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, mentre dati assai meno allarmanti giungono dall’Emilia Romagna. Francesco Panella, il presidente di Unaapi, ha dichiarato:
Chiediamo una diversa responsabilità pubblica su cosa si autorizza e come. Qui si distribuiscono armi
mentre il presidente Conapi Pagani ha sottolineato come
Questa situazione apre anche alle frodi alimentari, dalla Cina arrivano prodotti a basso prezzo fatti con sciroppi zuccherati, addizionati con polline.
Come è ben noto, le morie delle api in Italia come nel mondo, nel 2014 come nel 2008 e nelle altre annate, sono fattori cui è necessario prestare la massima attenzione, dato anche che le api sono considerate “termometro della sostenibilità” per le produzioni agricole alimentari. Pagani ricorda senza giri di parole che se si avvelenano le api, ci avveleniamo anche noi, e ricorda come ogni anno vengono utilizzati nei campi 175 mila tonnellate di sostanze chimiche, sottolineando come un grammo dei nuovi neonicotinoidi ha una tossicità pari a quella di sette chili del vecchio DDT. E ovviamente non sono solo le api a fare le spese di un’agricoltura che continua a mantenersi insostenibile e basata sui veleni: basti ricordare che negli ultimi vent’anni in Europa si è perduto il 60% delle farfalle. La nuova moria delle api rappresenta un segnale triste ma chiarissimo della necessità di cambiare rotta in agricoltura, una necessità che, secondo gli ottimi dati di vendita sul biologico in Italia, è sempre più chiara anche alla popolazione.
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