Arrivano i nuovi dati sulla vendita di prodotti biologici in Italia nel 2014: il mondo bio continua a crescere con grandissima forza, in barba alla crisi che attanaglia lo stesso settore alimentare. Rendiamo conto della crescita del biologico con costanza e da anni, ed è con grande piacere che accogliamo gli ultimi dati Sinab – Ismea: il settore ha registrato un nuovo boom del 17,3% nei primi cinque mesi dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo del 2013.
Ormai nessuno può più dubitare che il settore del biologico, dato l’incremento di vendita dei prodotti biologici in Italia, rappresenti un settore su cui puntare all’interno della nostra economia. La crescita è stata costante e forte per anni, e adesso giunge la conferma che il boom del biologico non ha alcuna intenzione di sgonfiarsi: nei primi cinque mesi del 2014, come già accennato, la crescita è stata addirittura del 17,3%. E con l’aumento della domanda, va da sé, aumentano anche i fornitori e gli operatori occupati nel settore alimentare bio, con una crescita del 5,4% in un anno (si stimano 52 mila 383 occupati), con annesso aumento della superficie agricola destinata alla coltivazione di beni alimentari biologici, che segna un ulteriore e notevolissimo balzo in avanti del 12,8%. Come ha spiegato Francesco Giardina del Sistema d’Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica, a oggi più di un decimo della superficie coltivata complessiva è dedicata a questo tipo di colture, mentre con l’ulteriore crescita degli addetti siamo il primo paese in Europa per numero di operatori nel settore.
Insomma, davanti a questi numeri, anche i più scettici cominciano a ricredersi, e sono in molti che oggi gridano al record e riconoscono – finalmente – la giusta importanza al settore. Più nello specifico, tra le coltivazioni in assoluto più diffuse abbiamo l’olivo e la vite bio, poi frutta a guscio e ortaggi. Tuttavia il mercato resta duro per i piccoli agricoltori, come ha ricordato di recente Giardina del Sinab, infatti, riescono a reggere il mercato
solo le aziende medio-grandi, con i piccoli produttori che vengono espulsi dal sistema del bio, o che producono bio ma rinunciano a certificarlo.
Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria, ha spiegato come dal settore possano giungere importanti occasioni di lavoro e occupazione diretta e indiretta. E ha ricordato alcuni motivi del successo di vendita dei prodotti biologici in Italia.
Il primo è l’appeal che queste produzioni hanno sul consumatore che sempre di più le mette nel carrello della spesa poiché ritiene che e fondamentale avere una alimentazione di buona qualità a beneficio della propria salute, abbracciando i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
E ha quindi sottolineato l’importanza di adottare strategie commerciali capaci di valorizzare i prodotti di produzione biologica, magari prevedendo anche “vincoli di commercializzazione delle produzioni in modo da permettere di aumentare il grado di penetrazione nei mercati”.
In conclusione, come già ribadiamo da tempo a ogni nuova rilevazione sul settore, il biologico non è e non può essere considerata una bolla. È una realtà tanto florida quanto importante per il paese, e cercare di valorizzarla è un imperativo per la nostra economia.
Photo Credits | thebittenworld su Flickr