Obama l’aveva promesso: l’America diventerà un Paese ecologico, e così, dopo aver riunito i migliori cervelli del mondo per partorire una legislazione che raggiunga questo scopo, ha ottenuto alla prima votazione la maggioranza della Camera americana. Con 219 voti favorevoli e 212 contrari, è stata approvata la legge sul cambiamento climatico, il primo passo verso un’America (e di conseguenza dell’intero mondo) verso la sopravvivenza al riscaldamento globale.
Il punto più importante di questa legge è una scelta innovativa che mai nessun presidente Usa aveva rischiato di proporre: mettere dei limiti alle emissioni per tutte le aziende, comprese quelle più inquinanti come le raffinerie e le centrali elettriche. Il limite posto da Obama è del 17%, rispetto ai livelli del 2005, da raggiungere entro il 2020, che diventerà l’83% entro il 2050.
Introdotto anche il famoso cap-and-trade, la possibilità cioè di commerciare i crediti d’inquinamento. In breve, se si prevede che un’azienda supererà in un dato anno la soglia di emissioni, potrà comprare la quota che le serve da qualche altra azienda che invece non raggiungerà il limite. Il sistema ha un duplice vantaggio: scoraggia le emissioni e premia le aziende più pulite.
L’obiettivo di Obama è chiaro: diminuire gradualmente la dipendenza dai Paesi stranieri per quanto riguarda le importazioni di materie prime come il petrolio ed il gas, riducendone l’uso fino a limiti sopportabili dalle risorse già presenti nel Paese, colmando il restate fabbisogno energetico con le rinnovabili. Si sa infatti quanto l’America sia impegnata in questo periodo nella produzione di energia, soprattutto eolica e solare, senza contare che questo campo darà lavoro a migliaia di persone.
Ed è proprio questo il punto che preoccupava i cosiddetti “franchi tiratori”, cioè quei democratici che hanno votato contro, risicando al minimo la distanza tra chi è a favore e chi è contrario. Secondo soprattutto gli industriali, questa legge danneggerà l’industria americana, facendo perdere molti posti di lavoro. Probabilmente però queste persone non tengono conto del fatto che, ammesso e non concesso che si perdano posti nell’industria inquinante, se ne creerebbero moltissimi nelle centrali elettriche pulite.
L’intento è di dare uno scossone al mondo, e rendere gli Stati Uniti il portabandiera dell’ecologia, in maniera tale che anche il resto del mondo segua a ruota quest’esempio. E i primi risultati sono già stati ottenuti, visto che il New York Times riferisce che venerdì prossimo la Cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà Obama a Washington proprio per discutere sulle strategie comuni da adottare in questo campo. Ora manca la votazione al Senato, ma non sembra che questa creerà imbarazzi al Presidente Obama.
Ahmad 1 Marzo 2017 il 1:34 am
Hi! Someone in my Facebook group shared this website with us so I came to look it over.
I’m definitely loving the information. I’m book-marking and will be tweeting this to my followers!
Wonderful blog and fantastic design.
my site; ig