E’ Ponte nelle Alpi il Comune Riciclone 2013 per eccellenza. Il comune della provincia di Belluno, che da quattro anni consecutivi raggiunge ottimi risultati, anche quest’anno si è distinto per la gestione dei rifiuti, per la raccolta differenziata, il riciclaggio e anche per l’acquisto di beni opere e servizi che hanno saputo valorizzare i materiali recuperati dalla raccolta differenziata. L’Italia vista da Legambiente è fatta di 330 comuni rifiuti-free in cui circa il 90% dei rifiuti vengono differenziati; e di altri comuni, Roma compresa,
che ancora non si sono accorti che il mondo è cambiato e continuano a riempire cassonetti e discariche.
Il premio Comuni Ricicloni 2013 di Legambiente è giunto ormai alla sua XX edizione, ma ogni anno continua a destare l’interesse dell’opinione pubblica perché è un valido strumento per monitorare il modo in cui le comunità locali, i cittadini e gli amministratori gestiscono la raccolta dei rifiuti. L’obiettivo, come ricordano gli attivisti dell’associazione ambientalista, è migliorare nelle buone pratiche per una corretta gestione dei rifiuti che garantisca il riciclo dei materiali e la raccolta differenziata. Ma qual è l’Italia che emerge dal rapporto di Legambiente? Un’Italia divisa tra:
- 330 comuni rifiuti-free, tra i quali si distinguono i comuni di Belluno, Zero Branco e Sant’Orsola Terme (Treviso), Serravalle Pistoiese (Pistoia), Montelupone (Macerata), Salerno e il suo Comune Sud Casal Velino, Monte di Procida (Napoli). In questi comuni il quantitativo massimo di rifiuto secco indifferenziato per abitante è di 75 kg contro i 550 kg di rifiuti per abitante prodotti ogni anno in Italia;
- 1293 realtà che superano il 65% di raccolta differenziata raggiungendo l’obiettivo previsto dal Dlgs 152/2066. Questi comuni si trovano per l’85,5% nel Nord Italia, per il 6,4% nel Centro e per l’8,1% nel Sud Italia rappresentano il 16% delle realtà locali e 7,8 milioni di abitanti;
- o grandi città virtuose in cui la raccolta differenziata e il porta a porta stentano a decollare. Solo 6 città capoluogo di provincia sono Riciclone e tra le città con più di 200mila abitanti non ce n’è nessuna virtuosa.
Come ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente
Questa volta non si può dire che i buoni risultati ambientali raggiunti siano l’effetto della crisi economica che riduce i consumi, perché ci troviamo di fronte a scelte strutturali ormai stabilizzate. La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti migliora la qualità ambientale, apre nuove strade a vere e proprie filiere industriali e potrebbe migliorare anche i bilanci delle famiglie italiane, se la nuova tassa sui rifiuti, come stiamo proponendo in un appello lanciato proprio in questi giorni, fosse modulata per premiare chi fa buona raccolta differenziata. Con altrettanta chiarezza emergono oggi i punti dolenti su cui occorre concentrarsi: le grandi città e quelle zone del paese, non tutte al Sud, dove ancora il peso delle discariche e i volumi della raccolta indifferenziata tengono l’Italia fuori dall’Europa.
[Fonte: Legambiente]
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