La storia di Pierre: un pinguino freddoloso… con il cappotto!

di Redazione Commenta

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Abbiamo imparato a conoscerli e ad amarli attraverso pellicole dalla suggestione straordinaria, come la Marcia dei pinguini di Luc Jacques e Il popolo dei migratori di Jacques Perrin. Ma sui pinguini c’è sempre da scoprire.
L’ultima strana notizia ci è arrivata ieri da Washington. E’ possibile che un pinguino abbia freddo? Ebbene si! Un tenero esemplare di 25 anni, Pierre (nella foto), aveva perso lo strato di piume termiche in più parti del corpo e stava letteralmente morendo di freddo.

A differenza degli altri mammiferi marini, che hanno uno strato di grasso per proteggersi dal freddo, i pinguini contano solo sulle loro piume impermeabili. Senza di esse, Pierre non era capace di tuffarsi nelle acque gelide insieme agli altri pinguini e, mentre i suoi 19 compagni dell’Accademia dei pinguini giocavano in acqua, se ne stava tutto solo e tremante ai bordi della cisterna.


Pam Schaller, biologo marino presso l’Accademia, ha spiegato:

Il pinguino aveva freddo, i brividi lo scuotevano. Si tratta di una specie africana, abituata a climi temperati. Vengono soprannominati pinguini asini, perché fanno dei versi simili al ragliare dei somari.

la-storia-di-pierre-un-pinguino-freddoloso-con-il-cappottofoto3.jpgSchaller provò prima a riscaldare Pierre con il calore di una lampada, poi gli venne un’idea migliore. Se le mute tenevano al caldo i sub nelle fredde acque del Pacifico, perché non avrebbero potuto riscaldare un ben più piccolo pinguino spiumato?
Gli scienziati e i biologi dell’Academy of Sciences di San Francisco hanno, a quel punto, pensato bene di realizzargli una sorta di muta su misura: un cappotto per un pinguino! Ora possiamo dire di averle proprio viste tutte: Un pinguino freddoloso con il cappotto!

La muta su misura ha salvato la vita a Pierre, che aveva talmente perso il suo manto da lasciar intravedere in molte zone la pelle nuda. Il gelo gli sarebbe stato di certo fatale.
In questo caso la mano dell’uomo, però, è intervenuta per salvare, non per distruggere, e non possiamo che riportare, di tanto in tanto, anche qualche episodio con happy end, che vede finalmente un rapporto sereno tra animali ed uomo.
Pierre ora nuota e gioca insieme ai suoi compagni nell’acqua. Probabilmente le piume non gli ricresceranno, ma perlomeno, questo escamotage gli permetterà di vivere i mesi freddi serenamente. Buona fortuna Pierre!

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