Oggi scienziati ed animalisti promuovono l’intento comune della difesa della biodiversità, i primi con ricerche volte a dimostrare l’importanza per l’uomo della coesistenza pacifica con altre specie, i secondi tramite iniziative volte a sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sul problema dell’estinzione delle specie viventi provocata dai cambiamenti climatici e dal cattivo uso delle risorse naturali perpetrato dal genere umano.
Quello che spesso non viene detto, e che forse non tutti sanno, è che per ogni specie estinta in pericolo sono anche altre specie la cui sopravvivenza è legata ad un particolare animale. Ad esempio, quando l’orso polare, il panda saranno estinti, che fine faranno i parassiti ospitati dalle specie che oggi rischiano di scomparire per sempre?
Certo, ci preoccupa di più la sorte del tenero panda, piuttosto che quella dei parassiti suoi ospiti, ma la verità è un’altra, e cioè che anche il micro-organismo apparentemente più inutile contribuisce a mantenere gli equilibri degli eco-sistemi in cui viviamo.
In una recente relazione pubblicata sui Proceedings of the Royal Society, il biologo Rob Dunn insieme ad un gruppo di colleghi della North Carolina State University ha esaminato il concetto di coestinzione e l’effetto domino causato dalla perdita di una singola specie.
Ad esempio, ogni specie di fico tende ad essere impollinata da una determinata vespa, cosicchè la sopravvivenza delle due è indissolubilmente legata.
Migliaia di coestinzioni, secondo gli studiosi, si sono già verificate. Decine di virus, zecche, batteri, farfalle, micro-organismi pressocchè invisibili sono già scomparsi, senza, com’è ovvio, mobilitazione alcuna di opinione pubblica. Queste scomparse, tuttavia, sono determinanti per gli equilibri terrestri e per i cicli vitali della natura. Il numero di parassiti scomparsi è nettamente superiore a quello delle specie ospiti estintesi.
Quando l’organismo ospite viene a mancare, il parassita o si estingue o migra intaccando altre specie. E questo è un problema, anche e soprattutto per l’uomo.
Dunn ha infatti osservato che le regioni in cui le nuove malattie, come ad esempio l’influenza aviaria, stanno emergendo coincidono con le regioni in cui la maggior parte delle specie di mammiferi e di uccelli sono minacciate di estinzione. Un motivo in più per impedire la scomparsa di biodiversità e l’estinzione anche della più piccola e insignificante specie vivente.
[Fonte: Sciendedaily]
enone 6 Giugno 2009 il 11:00 am
…Quindi Affinche’ Scompaia La Zanzara Occorre Sterminare L’Uomo? 😛
…Ecco Della Zanzara Farei Volentieri A Meno 😉 Anche Se Non Mi Punge!