Stabilite e licenziate le nuove regole per ottenere gli incentivi per quanto riguarda il nuovo conto energia termico. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha pubblicato i criteri definitivi che varranno per quest’anno. Si tratta di un totale di 900 milioni di euro, erogati per la grande maggioranza (700 milioni) per usi privati, compresi i condomini, le imprese e gli agricoltori, mentre il resto è destinato ad amministrazioni pubbliche. Andiamo a scoprire i criteri.
Per ottenere l’incentivo bisogna realizzare lavori per l’efficienza energetica degli edifici, ovvero installare coibentazioni, schermature solari o sostituire i serramenti vecchi con quelli più efficienti; sostituire gli impianti esistenti per il riscaldamento con quelli di nuova generazione come le caldaie a condensazione; ed infine sostituire impianti già esistenti o installandone di nuovi che riguardino l’alimentazione a rinnovabili come le pompe di calore, piuttosto che le biomasse o il solar cooling.
L’incremento dell’efficienza energetica, ovvero i finanziamenti per migliorare impianti che sono già efficienti, aggiungendone di nuovi, potrà richiederlo soltanto la pubblica amministrazione, mentre interventi su piccola scala relativi alla produzione energetica da fonti rinnovabili o l’installazione di sistemi ad alta efficienza possono richiederli sia la pubblica amministrazione che i normali cittadini.
Per potervi accedere è necessario collegarsi al sito ufficiale del GSE, iscriversi e compilare la domanda sui requisiti tecnici dell’impianto che si vuole installare. Dopodiché la richiesta verrà presa in carico e verrà fatta comunicazione all’interessato sull’esito. L’incentivo non è cumulabile con altri incentivi statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse per quanto riguarda i privati cittadini.
Una volta concordato l’incentivo, questo viene erogato all’utente con rate annuali da un minimo di 2 anni ad un massimo di 5. Per tutti i dettagli e la scheda-domanda è possibile consultare il sito del GSE.
[Fonte: GSE]
Photo Credits | Getty Images