Da Margherita Hack a Lombardi Vallauri passando per Susanna Tamaro: grandi nomi uniti contro la caccia alla volpe in tana a Siena. Saranno ascoltati? Motivazioni etiche, civili e scientifiche per convincere la provincia ad abolire la pratica, in questi giorni al centro di numerose proteste.
Tanti grandi nomi uniti contro la pratica della caccia alla volpe in tana nella provincia di Siena, firmano un appello affinché si dica basta a una pratica considerata crudele e incivile. Margherita Hack, il professore, scrittore e filosofo Luigi Lombardi Vallauri (noto animalista), la scrittrice Susanna Tamaro, il cuoco Simone Salvini, la conduttrice Paola Mugeri, e poi ancora: Valerio Pocar, Garante dei diritti animali del Comune di Milano , il cantante Red Canzian e l’eurodeputato, da molto tempo attivo sul fronte animalista ed ecologista, Andrea Zanoni.
Come si è visto tra i primi 25 firmatari dell’appello lanciato alla provincia di Siena (iniziativa promossa dalla trasmissione radiofonica “Restiamo animali” su Controradio) vi sono grandi nomi dei più svariati campi, dalla fisica alla filosofia, passando per il diritto, la cucina e lo spettacolo. Nella lettera si legge
Il cammino della civiltà continua il suo corso e include sempre di più gli animali non umani fra i soggetti portatori di diritti
ma la lettera d’appello non include solo motivazioni etiche per ottenere lo stop della caccia alla volpe in tana, pratica in cui perlopiù vengono sbranati dai cani i cuccioli nelle tane, per l’appunto. Nell’appello si ricorda che l’Ispra aveva consigliato metodi non cruenti e operazioni svolte solo da agosto a gennaio, di modo che i cuccioli non venissero coinvolti, mentre in provincia di Siena la pratica continua nel periodo di allattamento delle madri.
Non solo, si mette anche in discussione la motivazione addotta del soprannumero delle volpi, sulla quale si riporta il parere di alcuni esperti. Si avanza quindi il sospetto che in realtà dietro alle autorizzazioni per questa pratica vi sia l’obbiettivo
di prolungare il diletto dei cacciatori per qualche mese ancora, a spese di una specie inerme.
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