Nuove specie, il panorama delle specie animali conosciute dall’uomo si allarga ancora con la recente scoperta di 138 nuove tipologie di coleottori da parte di un equipe di entomologi del Museo di storia naturale di Santa Barbara. La scoperta è avvenuta in diverse aree del Centro e del Sud America caratterizzate da clima tropicale.
Nuove specie di coleotteri sono state scoperte in Centro e Sud America in delle zone tropicali. Queste 138 nuove specie che vanno ad arricchire la conoscenza umana della biodiversità terrestre ci ricordano, ancora una volta, la straordinaria ricchezza che ogni giorno va scomparendo dal pianeta: come gli scienziati e gli attivisti che si battono per la tutela della biodiversità ribadiscono spesso, stiamo perdendo ciò che conosciamo e anche ciò che ancora non conosciamo.
La scoperta si deve al team di studiosi guidati da Michael Caterino e Alexey Tishechkin del Museo di Storia naturale di Santa Barbara. Il ritrovamento ha addirittura sestuplicato i membri conosciuti del genere Operclipygus. Incrociando le ricerche avvenute nelle zone tropicali e migliaia di campioni conservati nei musei di storia naturale sparsi per il globo gli entomologi sono riusciti a provare la loro notevole scoperta. Michael Caterino non ha mancato di sottolineare l’importanza della tutela della biodiversità e dello sviluppo di nuovi e più efficaci tecniche per la sua salvaguardia:
Sappiamo tutti che la biodiversità nelle foreste nelle regioni tropicali sta lentamente scomparendo, in questo scenario preoccupante studi come il nostro possono aiutare ad avere un quadro più preciso delle specie che ancora conservano livelli elevati di diversità e ad adottare strategie di protezione più consapevoli e adeguate.
Le 138 nuove specie di coleotteri scoperte ci mostrano insetti grandi come semi di papavero, di colore scuro, assai più importanti per gli ecosistemi di quanto si potrebbe credere essendo voraci mangiatori di larve di insetti, attitudine che contiene le popolazioni di altre specie, mantenendo l’equilibrio nelle zone tropicali dove sono stati rinvenuti.
Photo credits | francesca sara su Flickr
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