Un regalo per chi inquina è stata definita la nuova Autorizzazione unica ambientale (Aua) fatta approvare da Corrado Clini al Consiglio dei ministri. Questo il pensiero di Angelo Bonelli, e di molti altri politici e non. In sintesi il decreto prevede che le piccole e medie imprese fino a 250 dipendenti potranno non rispettare più alcuni adempimenti burocratici che erano in vigore fino a venerdì, quando il nuovo decreto li ha in definitiva aboliti.
Peccato che si trattava di adempimenti che riguardavano la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il candidato di Rivoluzione Civile, Angelo Bonelli parla senza mezzi termini
E’ un dono elettorale per un sistema produttivo che lo stava aspettando con ansia: l’interesse dell’impresa a risparmiare tempo e denaro è prevalente rispetto alla tutela dell’ambiente e della salute.
Il fatto curioso, continua Bonelli, è che questo decreto ha una durata molto lunga: ben 15 anni anziché 5 e questo lasso di tempo permette alle Pmi di ricevere ancora meno controlli. Ogni anno è previsto un monitoraggio ma tuttavia per chi non rispetta le regole, che rimangono davvero poche, non incorre in sanzioni. Detto così non sembra grave, eppure in Italia ci sono anche piccole e medie imprese che gestiscono inceneritori, discariche, raffinerie, fonderie e impianti “pericolosi” per l’ambiente e per i cittadini. Con la nuova Aua tali aziende non sono obbligate per legge a controlli per monitorare “scarichi di sostanze pericolose, emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la produzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate”. Quindi, non solo sono stati aboliti i controlli che prevedeva il Codice Ambiente, ma la nuova Aua può essere concessa senza “considerare l’insieme degli impianti e delle attività”.
“L’attivismo di fine mandato di Clini” come scrive il giornalista de Il Fatto Quotidiano, ha riscosso parere contrario dalla commissione Ambiente della Camera ma il ministro rassicura che passerà. Il motivo è questo decreto semplifica anche una normativa che riguarda i cementifici e che permetterà ad essi di bruciare anche i Combustibili solidi secondari (Css) e, visto che attualmente i cementifici possono bruciare anche il petcoke che inquina molto di più dei Css, l’approvazione del decreto farà ridurre le emissioni di CO2 e di gas serra!
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