Mantenere la biodiversità sulla Terra è un obiettivo fondamentale non solo per rispettare gli equilibri degli ecosistemi ma anche per proteggerci dalla diffusione di numerose malattie. Proprio così. A scoprire la relazione tra molteplicità di specie viventi e incolumità dell’uomo è stato un gruppo di scienziati al lavoro in un campo di ricerca a Panama.
Gli studiosi hanno individuato un aumento nei tassi di hantavirus nei roditori appartenenti a specie scarsamente diversificate. Gli hantavirus provocano malattie spesso fatali che possono diffondersi dai roditori alle persone.
Questo studio rafforza l’ipotesi già abbastanza diffusa nel mondo scientifico che la riduzione della biodiversità incrementi il rischio di patologie trasmissibili dagli animali all’uomo.
L’ecologista Richard Ostfeld, che ha coordinato lo studio, spiega:
Stiamo attraversando una fase piena di estinzioni di specie viventi, in gran parte provocate dall’uomo. Se abbiamo un pianeta meno ricco in biodiversità, significa che avremo anche una popolazione umana più suscettibile di ammalarsi.
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato che sempre più spesso, quando si intacca la biodiversità, i tassi di numerose malattie infettive come la malattia di Lyme, il virus del Nilo occidentale, la SARS e altre aumentano di conseguenza. Chiamate malattie zoonotiche, queste patologie hanno in comune la diffusione dagli animali all’uomo.
Per la maggior parte delle malattie zoonotiche, c’è di solito un piccolo numero di specie ospiti che fungono da serbatoio per l’infezione. I topi, ad esempio, sono i principali serbatoi della malattia di Lyme.
Quando ci sono molte specie viventi sul loro cammino, ci sono maggiori probabilità che le zecche non vadano a mordere animali infetti, diventando a loro volta infette qualora dovessero arrivare a mordere gli uomini, e diffondendo così le infezioni.
La teoria si chiama “effetto diluizione“, e la maggior parte delle prove che finora proviene dalle osservazioni degli studiosi mostrano come i picchi di diffusione delle malattie infettive si riscontrino proprio negli ecosistemi in cui la biodiversità è ormai compromessa.
[Fonte: Discovery Channel]