Investire nella Green economy e sull’ecologia porta i suoi risultati e permette di uscire dalla crisi finanziaria. Parola del governo irlandese che puntando sull’uso delle fonti energetiche alternative, sula raccolta differenziata dei rifiuti e tassando fortemente l’uso dei combustibili fossili non solo è divenuto il Paese più green al mondo, ma il suo PIL è in crescita del 2%.
L’Irlanda come altri Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa, ha risentito fortemente della crisi finanziaria internazionale e dopo vari sussidi e fondi monetari, sta risollevando la propria economia investendo nella Green economy e nell’ecologia. In particolare il Paese ha puntato sull’uso delle fonti rinnovabili tassando l’uso dei combustibili fossili di case, automobili, uffici e industrie e passando, come si legge sull’Economist” dall’essrere la nazione più verde d’Europa dopo essere stata 4 anni fa “al verde”. La tassazione verde sull’energia da carbone è rapportata al consumo, dunque più combustibili fossili si utilizzano e quindi più si inquina, più si paga.
Anche la raccolta differenziata dei rifiuti ha portato ad una tassazione diversificata in base alla spazzatura prodotta, e a quella che viene riciclata. I cittadini, anche se forse inizialmente non erano convinti dei benefici dell’uso di energia pulita e dello stile di vita ecologista, sono stati “costretti” a investire nelle rinnovabili per risparmiare denaro e a differenziare i rifiuti domestici, e oggi raccolgono i risultati di quella scelta, fatta 4 anni fa. I livelli di emissione di CO2 sono scesi del 15% dal 2008 e il Paese oggi ha risparmiato più di 1 miliardo di euro, che è stato reinvestito nelle fonti pulite e nel riciclaggio dei rifiuti. Dunque una campagna ecologista da parte del governo e una tassazione elevata sui consumi in 4 anni hanno portato l’Irlanda ad essere il Paese più green d’Europa e quello con una crescita economica maggiore…e noi cosa aspettiamo?
[Fonte: La Repubblica]
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