Una buona notizia per gli animalisti di tutto il mondo giunge dall’Olanda: l’allevamento degli animali da pelliccia è stato di recente messo al bando e gli imprenditori avranno tempo fino al 2024 per smantellare tutti gli impianti. Sono sempre di più i paesi europei a dire basta alle pellicce e ora gli animalisti della penisola tornano a chiedersi quando si arriverà a parlarne seriamente anche in Italia.
L’Olanda si accosta agli altri stati del vecchio continente che hanno deciso di vietare l’allevamento degli animali da pelliccia. Di recente il senato ha infatti approvato la legge per la messa al bando che porterà alla chiusura dei 159 allevamenti di visoni (per un traffico annuo di 6 milioni di animali) entro il 2024. Calcolando i vari tempi della giurisprudenza agli allevatori sono stati concessi 10 anni per smantellare gli allevamenti o riconvertirli: per loro saranno messi da parte per il 2024 28 milioni di euro di sostegno.
E così dopo l’Inghilterra, l’Austria, l’Irlanda del Nord, la Scozia la Croazia e la Bosnia anche l’Olanda dice basta alla crudele produzione di pellicce. Il cambiamento è in atto ed è l’Europa a guidarlo, ma quando l’Italia deciderà di mettere anch’essa al bando l’allevamento di animali da pelliccia? Il responsabile della Campagna Pellicce della Lav Simone Pavesi ha dichiarato in proposito:
L’Italia, con i suoi 10 allevamenti e 150mila animali all’anno, non può essere da meno. È necessario che anche il nostro Paese, primo in Europa a vietare il commercio di pellicce di cane e di gatto, prosegua in questo percorso, approvando la proposta legislativa predisposta dalla Lav e già depositata alla Camera e al Senato.
Grande soddisfazione tra gli animalisti per la decisione dell’Olanda, a maggior ragione poiché si tratta del secondo produttore europeo nel settore: la decisione di chiudere gli allevamenti per la produzione di pellicce ci ricorda che gli interessi economici non dovrebbero mai ostacolare il progresso di una società civile.
Photo Credits | Theanimalday su Flickr
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