Immaginatevi nel piatto 29 kg di terra, innaffiati da 2,2 tonnellate di acqua, e per digestivo 4,1 litri di gasolio. Immaginate ora di consumare questo “pasto” ogni giorno. Decisamente abbondante, diciamo anche da indigestione. Eppure, anche senza saperlo, è quello che consumiamo tutti i giorni. E’ quanto deriva dal calcolo dello scienziato ambientale Julian Cribb, presentato in occasione della conferenza dell’Accademia australiana di scienze a Canberra, e che è anche sottostimato visto che calcola il consumo di tutte queste risorse diviso per 7 miliardi. Ciò significa che siccome molte popolazioni del Terzo Mondo consumano molto meno degli Occidentali, noi sprechiamo molto più di quelle quantità sopra indicate.
Le stime derivano dagli studi della FAO che dimostrano come la metà della Terra è ormai andata, degradata, irrecuperabile. Ed ai ritmi attuali, non ci metteremo molto a distruggere anche l’altra metà. Ogni anno perdiamo tra i 75 ed i 100 miliardi di tonnellate di suolo e quattromila chilometri cubi d’acqua. Un terreno rinnovabile, è vero, ma in migliaia di anni. Mentre noi lo consumiamo in soli 365 giorni.
Tutto ciò ha una sola conseguenza: il famoso punto di non ritorno, quello cioè in cui si consumano più risorse di quelle che si producono, portandoci così verso una spirale di non ritorno, si avvicina sempre di più. Anzi, per alcuni scienziati è stato già superato, mentre per altri più cauti verrà raggiunto entro 50 anni. I risultati di tutti questi studi saranno presentati a Doha in occasione della conferenza sul clima che si sta tenendo in questi giorni in Qatar, per sperare che si trovi un accordo per bloccare questo circolo vizioso o perlomeno limitare i danni.
Ma c’è una ricetta? Gli scienziati che propongono lo studio pensano di sì. L’importante è agire subito. Gli ingredienti di questa ricetta fondamentale sono diversi e si chiamano energie rinnovabili, limitazione all’espansione dell’industria automobilistica, la quale si deve sviluppare verso l’auto elettrica e non su quelle a benzina o diesel, stop all’agricoltura intensiva ed allo spreco di risorse. Il trucco è trovare il modo di variare la nostra dieta, basandola maggiormente sui prodotti della Terra, dato che delle 25 mila specie di piante commestibili, solo l’1% viene sfruttata dall’uomo moderno.
[Fonte: Corriere della Sera]
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