Possono sembrare degli oggetti innocui, che male possono fare due vassoi? Se realizzati con materiali pericolosi possono anche uccidere. Stiamo parlando di due vassoi scoperti nei giorni scorsi a Torino che mostravano 220 micro sievert/ora, con una concentrazione di attività di 9 mila becquerel. Tradotto significa che erano radioattivi, positivi al cobalto-60, e che rappresentavano un pericolo per chi ne veniva esposto per lunghi periodi. Ma com’è possibile che dei vassoi fossero radioattivi?
Per scoprirlo bisogna risalire al produttore, un’azienda indiana che ha venduto lo stock “avvelenato” ad una francese, la quale l’ha poi rivenduto in altri Paesi. L’allarme infatti è scattato in Spagna e ne sono stati trovati anche in Belgio. Ancora non è molto chiara questa vicenda, ma secondo gli inquirenti guidati dal PM di Torino Raffaele Guariniello, potrebbe trattarsi di un utilizzo di materiali fatto con molta disattenzione. Insieme al materiale normale utilizzato per la realizzazione del vassoio infatti, si ipotizza che siano stati inseriti anche scarti contaminati che, finiti nel processo di fusione, hanno così consentito un mix potenzialmente molto pericoloso. Se si deposita nel fegato, reni e ossa, il cobalto-60 alla lunga può provocare il cancro.
Ciò che ora fa paura è che altri vassoi simili siano stati venduti anche in altri Paesi o soprattutto in altre città d’Italia, e chissà se anche altri prodotti fabbricati dalla stessa azienda contengano materiali radioattivi. Si spera infatti che si tratti di un semplice incidente, ma non vorremmo che questa fosse una tecnica utilizzata volontariamente per smaltire i pericolosi rifiuti radioattivi che sappiamo benissimo essere difficili da conservare.
L’allarme intanto è scattato il 29 ottobre in Spagna e subito sono partiti i controlli in tutta Europa, tanto che in Italia questi vassoi contaminati sono stati scoperti appena due giorni dopo. Quando gli ispettori dell’Arpa sono arrivati nel negozio che li vendeva, per fortuna erano ancora lì, ma bisogna accertarsi che non ne siano stati venduti altrove.
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danuta kowalska 4 Novembre 2012 il 5:11 pm
Ma di che vassoi si tratta…non è specificato nell’ articolo?
Marco Mancini 7 Novembre 2012 il 2:45 pm
vassoi di metallo, non penso ci siano marca e modello, probabilmente per evitare di mandare in crisi l’azienda non sono stati diffusi i nomi