Qualche giorno fa vi abbiamo riferito della visita del Principe Carlo d’Inghilterra in Italia, in cui ha ribadito, come ha fatto in tutto il mondo, che bisogna prendere provvedimenti urgenti per evitare il disastro climatico a cui stiamo andando incontro. Ma forse il Principe si riferiva più agli altri Governi che a sè stesso.
Una delle attività del Principe è la vendita di prodotti alimentari. Alcuni prodotti della sua linea però contengono un ingrediente che sta distruggendo intere foreste in tutto il mondo: l’olio di palma. Questo ingrediente è presente in cinque dei prodotti del suo Duchy Originals, la gamma di generi alimentari biologici venduti nei negozi britannici.
Il paradosso sta nel fatto che negli ultimi anni, il principe Carlo ha lottato in favore dell’Amazzonia e dell’Indonesia, sensibilizzando politici, imprese e il pubblico sulla necessità di salvare le foreste pluviali, la cui rapida distruzione uccide animali rari e accelera il cambiamento climatico. Due anni fa l’erede al trono ha istituito un progetto sulla foresta pluviale con l’appoggio di 18 società tra cui Goldman Sachs e McDonald’s per la campagna contro la deforestazione.
Gruppi ambientalisti compresi il World Wide Fund for Nature, Greenpeace e Friends of the Earth, insieme con le Nazioni Unite, hanno espresso preoccupazione per la distruzione delle giungle di Sumatra e Borneo, le quali avvengono per dare spazio a piantagioni di palma da olio, proprio l’ingrediente dei suoi prodotti.
Secondo il quotidiano britannico The Indipendent, la Duchy Originals utilizza l’olio di palma nelle sue caramelle mou, biscotti, zuppa di barbabietole, minestra con noce moscata e spinaci, salsa fresca di pollo e la bistecca, fino addirittura alle torte. Un portavoce della società ieri ha difeso la pratica, dicendo che attualmente solo 5 prodotti su 200 contengono olio di palma, e le utilizza solo in ricette dove non esistono alternative, ed in minime quantità.
Sarà, ma intanto non è bellissimo che il Principe Carlo chieda agli altri Paesi di non deforestare i polmoni della Terra, e poi la sua azienda utilizzi un prodotto che comporta deforestazione. Anche se fosse solo per l’1%, sarebbe comunque troppo.
Fonte: The Indipendent]
Felicia 1 Marzo 2017 il 2:09 am
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