Il WWF lancia una grande petizione europea per la salvaguardia dei mari contro la pesca eccessiva. “Impediamo la bancarotta degli oceani” lo slogan scelto dall’associazione ambientalista, che ha creato un sito apposito con un form precompilato (ma modificabile a piacimento) che verrà recapitato al parlamentare europeo relativo dello stato di appartenenza del sottoscrittore. Una petizione dal chiaro intento di mantenere l’attenzione sul drammatico problema del sovrasfruttamento delle risorse ittiche europee.
Il WWF organizza una petizione su scala europea per la salvaguardia della fauna marina, falcidiata dalla pesca irresponsabile ed eccessiva, ben lungi dall’essere controllata entro il territorio europeo (e ovviamente non solo). Come sottolinea l’associazione ambientalista
Per trent’anni i ministri europei della pesca hanno preso delle decisioni che hanno portato solamente a pescare in maniera eccessiva, con la conseguenza di aver finite I pesci e mandare in crisi l’industria della pesca. Se proseguiranno così le cose gli ecosistemi si destabilizzeranno e l’economia della pesca fallirà.
Il WWF spinge opportunamente (date le circostanze), sui fattori economici legati al sovrasfruttamento dei mari europei: poiché come è noto a tutti, non solo la pesca eccessiva impoverisce e debilita i mari (si pensi anche al grave problema delle prede accessorie) ma mette le basi per il tracollo a breve termine delle stesse attività di pesca, grande fonte di introiti per svariate nazioni del continente, Italia compresa. Come si legge nel form della petizione, il WWF ricorda che
Studi recenti dimostrano che con una Riforma della PCP ambiziosa, i pescatori della Comunità Europea potranno sbarcare ulteriori 2,8 milioni di tonnellate rispetto alla situazione attuale, guadagnando 2,1 miliardi di euro l’anno.
Non c’è alcun dubbio che il problema dello svuotamento dei mari è uno dei più urgenti con cui ci si trova a dover fare i conti; conti che devono essere fatti, pena gravissimi danni non solo ecologici, ma anche economici.
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