Ormai è diventato lo sport nazionale dare addosso all’ILVA per le morti che causa. Non che la gente che lo fa abbia tutti i torti, è giusto che chi inquina tanto da uccidere debba chiudere o almeno rivedere sostanzialmente la propria attività. Ma devono farlo tutti. Nessuno infatti si è chiesto quanto inquina un aereoporto. Lo hanno fatto in Inghilterra, dove uno studio pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment ha calcolato che i 20 aeroporti più grandi del Paese uccidono ogni anno 110 persone.
Non solo. Se le emissioni di ogni aeroporto sono preoccupanti, lo sono ancora di più quelle di Heathrow, il principale scalo londinese, che si calcola sia responsabile di quasi la metà di quei decessi, circa 50 all’anno. Preoccupati dai numeri? Non avete ancora sentito tutto. Questi dati risalgono al 2005 quando sono stati avviati i rilevamenti sulle morti causate dall’inquinamento nella popolazione che vive nei pressi di questi venti aeroporti. Ma dal 2005 ad oggi i voli sono aumentati, e sono stati avviati i progetti per allargare proprio l’aeroporto di Heathrow.
Ora, allargamento o no, si calcola che i voli aumenteranno talmente tanto da oggi fino al 2030 che il numero dei decessi rischia di triplicare. Non si parla solo di voli però, ma anche di tutti i mezzi di trasporto che vanno e vengono dalla struttura. Dunque se solo il principale aeroporto londinese provocherà 150 morti all’anno, quale sarà la capacità di tutti gli altri? Secondo il Prof. Steven Barrett, direttore del Massachusetts Institute of Technology che ha guidato lo studio, potrebbero essere circa 260. Il problema di Heathrow è che si trova proprio nel bel mezzo di un centro abitato (non una prerogativa britannica, visti Malpensa e Fiumicino).
La soluzione ovviamente non è di tornare indietro, facendo arrivare la gente a Londra sulle barche a remi. Vanno bene gli aeroporti, ma più piccoli e meglio collocati. Spiega il prof. Barrett che un aeroporto di dimensioni inferiori collocato in un punto fortemente esposto al vento che trasporterebbe le sue emissioni verso l’oceano o verso il Mare del Nord ridurrebbe drasticamente il numero di decessi. Ad averci pensato prima.
[Fonte: Guardian]
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