La Conferenza Cop11, Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica, ha avuto inizio in India, a Hyderabad, dove fino al 19 ottobre si parlerà di biodiversità, di risorse, investimenti, piani strategici e nuovi concordati.
Sono 170 le nazioni del mondo riunite a Hyderabad, in India, per l’undicesima Conferenza Cop, volta all’applicazione e al miglioramento della Convenzione sulla diversità biologica precedentemente stipulato, che ha conosciuto a detta di molti una buona formulazione durante la precedente edizione, svoltasi in Giappone nel 2010. Occuperà un posto di massimo rilievo il discorso sugli investimenti e l’impiego di risorse al fine di migliorare il cammino degli stati aderenti verso gli obiettivi fissati per il 2020 dal piano strategico per la biodiversità già sottoscritto.
Braulio Ferreira de Souza Dias, segretario esecutivo della convenzione, non ha caso ha puntato il dito proprio su questo punto durante l’apertura della Cop11, dichiarando:
Urge mobilitare le risorse finanziarie necessarie per consentire ai Paesi in via di sviluppo di raggiungere gli obiettivi stabiliti sulla biodiversità. Abbiamo bisogno di adottare nuovi approcci e meccanismi, ampliando il reperimento di fondi da fonti esistenti attraverso l’integrazione dei criteri di sostenibilità negli appalti pubblici, l’aggiustamento degli strumenti economici ed eventualmente coinvolgendo il settore privato.
Non sono in pochi a ritenere il documento redatto due anni fa come un ottimo testo: sebbene non mancheranno anche quest’anno discussioni sulle modalità di salvaguardia e recupero degli ecosistemi (anche marini), sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e argomenti similari, proprio per via della bontà del testo redatto due anni prima i riflettori sono puntati sui fondi, sui finanziamenti, sul reperimento e l’utilizzo del denaro necessario a rendere effettivo quanto messo su carta in Giappone.
Perché purtroppo, e lo ha ribadito di recente anche Gianfranco Bologna, il direttore scientifico del WWF, al buon testo elaborato due anni fa quello che è mancato veramente è stato il supporto dei governi e, più nel complesso, i fondi necessari a mettere in atto una campagna di salvaguardia della biodiversità veramente efficace.
Photo Credits | Vinoth Chandar su Flickr
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