Dopo Londra 2012 anche Brasile 2014 sarà una manifestazione all’insegna dell’ambientalismo. Ad annunciare tale scelta è il comitato organizzatore che ha spiegato che il Mondiale di calcio che si terrà tra meno di due anni nel Paese sudamericano sarà il più ecologico della storia. E non poteva esserci location migliore del Paese che ospita il più grande polmone del pianeta.
Come simbolo di questa svolta green, il comitato ha scelto come mascotte un armadillo a tre fasce, una specie che vive solo in Brasile e nei Paesi confinanti, e che attualmente è considerata minacciata.
Il fatto che l’armadillo a tre fasce sia una specie a rischio estinzione è particolarmente confacente. Uno dei nostri principali obiettivi è utilizzare la Coppa del mondo 2014 come piattaforma per propalare l’importanza dell’ambiente e dell’ ecologia
ha dichiarato il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke. La mascotte, che per ora si chiama temporaneamente Tatu Bola (l’armadillo col pallone), verrà “battezzato” dal pubblico tramite una votazione online, e due dei tre nomi in lizza, Fuleco e Zuleco, sono due nomi che richiamano concetti ecologici della cultura brasiliana. Fin qui dunque le buone intenzioni degli organizzatori. Ma come abbiamo visto con le recenti Olimpiadi, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Infatti ci sono già diverse polemiche sull’organizzazione del Mondiale, per nulla efficiente, e tra queste c’è anche la malsana idea di costruire uno degli stadi che ospiterà la manifestazione nella città di Manaus, proprio all’interno della foresta Amazzonica. Ora, a parte l’impatto ambientale incredibile dovuto al disboscamento per far posto ad una struttura del genere, con tanto di parcheggi ed altri tipi di attività, la beffa sta nel fatto che la città di Manaus non ha nemmeno una squadra di calcio e quindi, passato il Mondiale, questo enorme impianto rischia di venire abbandonato a se stesso. Una macchia grigia in una distesa di verde. Decisamente poco ecologico.