E’ stato un vero e proprio boom di richieste quello che è pervenuto a Legambiente in seguito alla liberazione dei beagle da Green Hill. Dopo che il laboratorio degli orrori è stato chiuso, i volontari dell’associazione hanno recuperato migliaia di cani ed hanno aperto all’affido in mezza Italia. Il timore era che siccome erano troppi, non tutti avrebbero trovato una casa. Per fortuna ci siamo sbagliati. Sono passate 2 settimane circa dal blitz per la liberazione, e già 2.115 beagle, che erano destinati ad essere fatti a pezzi, hanno trovato un nuovo padrone.
Fanno sapere dall’associazione che però ancora non sono stati affidati tutti. Ci sono ancora 59 mamme con i loro cuccioli che, per una questione di salute dei piccoli, non sono stati separati. I volontari preferirebbero affidare i nuclei familiari per intero, anche se si sa che non sempre ciò è possibile. LAV e Legambiente continuano a cercare nuovi affidatari nell’area di Milano, dunque ricordiamo che per adottarli basta compilare questo modulo e prendere un impegno per la vita dell’animale.
E’ stata una battaglia durissima, epocale. Ma oggi che abbiamo finalmente liberato tutti i beagle, mi sento di festeggiare la più grande delle nostre vittorie contro la vivisezione. Ora non resta che concludere l’iter parlamentare della legge che ho scritto e che vieta l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione su tutto il territorio nazionale
ha dichiarato l’onorevole Brambilla che per prima ha sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema Green Hill. Intanto continua la battaglia legale sul sequestro degli impianti. Come si sa, queste procedure in Italia vanno per le lunghe e chissà quanti anni ci vorranno per concludere la vicenda. Nel frattempo questi poveri cagnolini non potevano rimanere isolati a morire di fame e per la gran parte sono stati adottati, ma con un altro piccolo sforzo possiamo riuscire a salvare anche l’ultimo dei cuccioli.
[Fonte e foto: Legambiente]
ippolix 10 Agosto 2012 il 3:14 pm
che bella notizia!
ruocco 10 Agosto 2012 il 7:43 pm
Desidero in affidamento un cucciolo se fosse possibile femmina o se no maschio.
luigi gambardella 13 Agosto 2012 il 7:12 pm
e’ veramente gravissimo e crudele privare noi ITALIANI del sud di vederci affidati questi meravigliosi animali.
Marco Mancini 20 Agosto 2012 il 9:53 am
non è una questione di razzismo. Questi cani hanno sofferto molto stress, ed un viaggio in auto di 10 ore o anche più li farebbe soffrire ulteriormente. Per questo sono stati distribuiti quasi esclusivamente al Nord, in cui il viaggio non durava più di una o due ore, ed al massimo sono stati portati pochi esemplari a Roma grazie al treno Italo che ci metteva meno di tre ore
Paula 1 Marzo 2017 il 12:54 am
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