Nonostante siano pubblicizzate come le Olimpiadi più ecologiche dell’Era moderna, quelle di Londra potrebbero passare alla storia anche come quelle compromesse dall’inquinamento. Sono stati fatti tanti sforzi per rendere il più possibile pulita la città per questo evento, ma non si cancellano decenni di inquinamento con un colpo di spugna. Alcuni degli sforzi sono stati inutili, altri hanno ridotto di poco le emissioni, ma fatto sta che un panel di esperti ha stabilito che alcuni degli sport praticati all’aria aperta potrebbero essere ostacolati dalla cappa di smog che non va via dalla Capitale britannica.
A rischio infatti ci sarebbero gli atleti delle discipline di corsa, ciclisti, nuotatori e canoisti, i quali potrebbero respirare smog più che ossigeno nei momenti di massimo sforzo, e potrebbero persino sentirsi male in alcuni casi. A spiegare il fenomeno è Keith Prowse, consulente respiratorio e consulente medico per la British Lung Foundation che ha illustrato come sia possibile che alcuni atleti necessiteranno durante il prossimo mese di farmaci, e dovranno combattere qualche dolore al petto, mal di gola e difficoltà di respirazione. Quelli maggiormente esposti saranno gli atleti impegnati nelle gare di resistenza.
L’inquinamento atmosferico di Londra, spiega ancora il medico, è uno dei peggiori d’Europa, e d’estate la situazione è ancora peggiore visto che con il caldo gli agenti inquinanti, come il biossido di azoto, reagiscono con la luce del sole creando un basso livello di ozono che rimane intrappolato sulla città per diversi giorni. Inoltre, vista la posizione geografica della città, è anche esposta allo smog di altre città del Nord Europa che viene trasportato dal vento.
La previsione è confermata da Frank Kelly, docente di salute ambientale presso il King ‘s College di Londra, secondo cui se le previsioni metereologiche (pioggia e basse temperature) dovessero essere confermate non ci dovrebbero essere grossi problemi, ma nel caso in cui il caldo dovesse diventare predominante, allora sì che alcuni atleti potrebbero accusare malori. Questo fenomeno di certo non lo scopriamo oggi. Per la prima volta venne alla ribalta nelle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 quando una mezzofondista si sentì male a fine gara e dette la colpa all’inquinamento. In una delle città più inquinate al mondo, Pechino, furono vietate le auto e le industrie furono chiuse già diverse settimane prima dell’inizio delle Olimpiadi per abbattere l’inquinamento. Vedremo come risponderà Londra a quest’altra sfida.
[Fonte: The Guardian]
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