Purtroppo ci tocca confermare la previsione fatta qualche giorno su Rio+20: si tratta di un accordo nato morto. Ancor prima di cominciare tutti i segnali lasciano immaginare che ogni Paese ritornerà dal Brasile con le stesse idee con cui era partito, e cioè di non trovare nessun tipo di accordo sulle politiche ambientali a livello internazionale. E questo sospetto viene confermato da due assenti eccellenti: il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ed il Primo Ministro britannico David Cameron.
Al posto dell’uomo più potente del mondo andranno il segretario di Stato Hillary Clinton ed il capo dell’EPA (l’Agenzia per l’Ambiente americana) Lisa Jackson. Questa è una assenza importantissima perché prima di tutto dà un segnale di scarso interesse da parte di un politico che ha in mano le sorti di mezzo mondo, e che peraltro ha impostato la sua campagna elettorale proprio sulle politiche ambientali; e poi perché proprio Obama a Copenhagen nel 2009 riuscì all’ultimo minuto a trovare un accordo con un vero e proprio blitz, dopo che per una settimana i vari Paesi litigavano e sembravano non dover decidere nulla. All’epoca Obama arrivò in Danimarca e nel giro di poche ore contribuì con forza a redigere un trattato che, per quanto poco incisivo, era sempre meglio di niente. Ma stavolta non ricapiterà.
La sua assenza, annunciata proprio nei giorni scorsi, ha fatto arrabbiare persino il Segretario dell’Onu Ban Ki-moon che puntava sul suo carisma per cercare di mettere d’accordo Paesi tra loro inconciliabili. Certo, gli Stati Uniti saranno comunque rappresentati, ma è chiaro che l’assenza del Presidente è un segnale inequivocabile anche perché quasi tutti gli altri Paesi saranno rappresentati dai capi di Stato e di Governo.
Quasi tutti, dicevamo, perché l’eterno alleato degli Stati Uniti, la Gran Bretagna, imiterà la scelta di Obama, tenendo a casa Cameron. Proprio come Obama, Cameron manderà a Rio il deputato Nick Clegg ed il Ministro dell’Ambiente Caroline Spelman. E a quanto pare nemmeno il Paese Occidentale maggiormente attento all’ambiente, la Germania, sembra dover essere rappresentato dalla sua massima carica, la Cancelliera Angela Merkel, ma almeno su questo non ci sono conferme. Scommettiamo che non ci sarà nemmeno Mario Monti?
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