Se nel mondo abitassero soltanto 100 persone, 19 non avrebbero accesso all’energia elettrica. E’ quanto scaturisce dall’ultimo rapporto dell’EWEA (European Wind Energy Association) rilasciato nei giorni scorsi a Copenhagen. L’evento che si è tenuto nella capitale danese è una manifestazione che si tiene tutti gli anni per fare il punto della situazione per quanto riguarda l’accesso all’energia elettrica in tutto il mondo. E da quanto se ne deduce, la situazione non è molto positiva visto che il 19% delle persone in tutto il pianeta non ha accesso all’energia, mentre il 39% non ha accesso ai servizi energetici moderni.
La sfida di poter raggiungere ogni angolo del pianeta con l’energia elettrica può essere vinta soltanto con le rinnovabili. Se infatti non conviene a nessuna azienda energetica costruire una centrale a carbone o con qualche altro combustibile fossile, né tantomeno far arrivare la griglia nazionale, in posti isolati nei Paesi del Terzo Mondo, qualcosa di più la si può ottenere con pannelli fotovoltaici o impianti eolici che possono essere facilmente installati anche in piccoli villaggi o sulle singole case.
Il mondo delle rinnovabili deve giocare un ruolo fondamentale per dare inizio alle attività sul mercato attraverso la fornitura di energia rinnovabile, insieme con le opportunità di generazione di reddito, promuovere e valorizzare la possibilità di soluzioni basate sul mercato, portando a condizioni di vita più sostenibili, salute ed istruzione a queste regioni isolate.
E’ questo l’appello di Christian Kjaer, CEO della EWEA, il quale vede le rinnovabili come qualcosa di innovativo nel mondo moderno, e cioè l’opportunità che i Paesi poveri non hanno mai avuto. L’idea finale non è soltanto di raggiungere quei luoghi in cui normalmente l’elettricità non arriva, ma di espandere l’energia rinnovabile in tutto il mondo sempre a tassi maggiori, tanto da farne abbassare i costi e renderla accessibile a tutti per facilità di acquisizione e costi.
[Fonte: EWEA]
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