Se l’acqua è in scatola. Impacchettata in cartone rigorosamente riciclabile. Sì, avete letto bene. Ecco una buona notizia. L’azienda si chiama Boxed Water, e vende un’idea rivoluzionaria: l’acqua in scatola. Scatola dalla parte dell’ambiente, che non ha nulla a che vedere con le tradizionali bottiglie di plastica cui siamo abituati da una vita. Boxed Water usa per il packaging dell’acqua (l’acqua, bene vitale) il 90% di materiale riciclato.
Un prodottino che provoca emissioni di CO2 in maniera sensibilmente inferiore (fino all’80%) rispetto alle classiche bottiglie di plastica. Non solo: l’azienda fa sapere che sta riducendo il suo impatto ambientale. E che intende dare in “sostenibilità” il 20% dei profitti. Il 10% a fondazioni che si occupano di acqua e ambiente, e l’altra metà a progetti di “riforestizzazione”.
Certo, come disclaimer avvertono che la società è comunque ancora giovane, neonata, e che sta ancora pagando i costi di start-up. Quindi non è ancora riuscita a destinare fondi ai nobili fini descritti. Ma ci aggiorneranno presto, quando arriveranno finalmente ad evolvere i guadagni nei modi progettati. C’è da augurarglielo. I Nostri sono americani, e hanno il loro quartier generale nel Michigan. Dal Michigan al globo?
Fatto sta, insomma, che il packaging proposto da Boxed Water è vincente in termini di sostenibilità. Perché il 90% della scatola (non vi ricorda il latte, in fondo?) è fatto dagli alberi. Un bene che si può rinnovare. Anche perché, come si sottolinea, gli alberi appartengono a foreste certificate, le cui condizioni restano in eccellenti condizioni perché costantemente “nutrite” di nuovi esemplari. Il tutto, mentre Boxed Water afferma di ridurre l’immissione di CO2 nell’atmosfera.
Naturalmente le scatole sono rigorosamente riciclabili in buona parte. E possono essere pressate in un attimo una volta consumato il prodotto (l’acqua, sempre l’acqua. Semplice e geniale), per inserire il cartone in una raccolta rigorosamente riciclata.
Fantamercato?
[Photo|Boxed Water]