Uno dei punti di forza della teoria evolutiva è la dimostrazione di come alcuni animali si sono adattati all’ambiente in cui vivono. Uno di questi è il pesce ghiacciolo, meglio conosciuto come icefish. Si tratta di un pesciolino che vive nelle acque ghiacciate dell’Antartico, che però a breve potrebbe rischiare l’estinzione proprio perché, in milioni di anni, si è abituato a stare al freddo, e le acque stanno aumentando la loro temperatura velocemente.
Secondo i biologi dell’Università di Yale che hanno lanciato l’allarme sulla rivista PNAS, i Nototenioidei, di cui questo pesce fa parte, vivono ad una temperatura media di -2° C. Purtroppo, a causa del riscaldamento globale, proprio le acque in cui vivono si stanno riscaldando a ritmi troppo elevati, anche per un organismo che si riesce ad evolvere abbastanza agevolmente come il loro. Per questo molto presto la temperatura minima per la sopravvivenza potrebbe non essere sufficiente.
Se molte specie marine abituate ad acque più fredde si stanno spostando per trovare habitat sempre più adatti, un pesce che vive già all’estremo difficilmente potrà trovare acque più fredde di quelle del polo Sud. A dir la verità non è una vera e propria novità perché anche degli scienziati italiani nel 1995 si dissero preoccupati per questa specie. Ma da allora ad oggi le temperature oceaniche sono salite anche più in fretta del previsto, cogliendo impreparato anche il mondo scientifico.
Come è ormai noto, anche una specie così piccola e sconosciuta ai più è fondamentale per l’intero ecosistema marino. I pesci ghiacciolo infatti sono alla base della dieta di animali più grandi come le foche o i pinguini, già minacciati di per sé dalla perdita di habitat. Per questo fare a meno di questo pesce così strano potrebbe equivalere a perdere tante altre specie animali. Sempre che non dimostri una capacità di adattamento così rapida da far fronte anche all’innalzamento delle temperature.
[Fonte: Repubblica]
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