Un vulcano artificiale ci salverà dal riscaldamento globale?

Regolare la quantità di raggi solari che raggiungono il nostro Pianeta è possibile. Almeno in teoria, secondo quanto spiegano dall’Aurora Flight Sciences, una società aerospaziale statunitense. Un’opzione possibile e rapida che potrebbe proteggere la Terra dal surriscaldamento può derivare dai vulcani. Abbiamo visto più volte quanto la forza dirompente delle loro esplosioni possa avere effetti devastanti ed incontrollabili, dunque se riuscissimo a controllarli potremmo utilizzarli a nostro favore.

Ecco l’idea: creare un vulcano artificiale che ogni anno emetta da uno a 5 milioni di tonnellate di anidride solforosa ad altitudini di circa 30 chilometri. Questo creerebbe uno strato di particelle di solfati che funzionerebbero come un filtro tra la Terra ed il sole. Secondo le stime degli scienziati, questo potrebbe essere sufficiente ad abbassare le temperature di 1-2 gradi.

Anche se in teoria tutto questo è fattibile, nella pratica lo sembra molto meno. Il metodo più efficace (vi risparmiamo i dettagli tecnici) si stima costi all’incirca 700 miliardi di dollari (circa 530 miliardi di euro) all’anno. Considerando che questa strategia per poter funzionare a lungo termine dev’essere ripetuta all’incirca per 20 anni, si capisce che si tratta di cifre al di fuori della portata di chiunque. Esistono anche altre tecniche meno costose, ed anche di parecchio, ma sono meno efficaci e più complicate da attuare.

L’unico metodo che sembra efficace ed economico prevederebbe il ricreare le emissioni di un vulcano senza il vulcano stesso, e cioè inserendo questi gas su dei Boeing 747 che dovrebbero volare 24 ore su 24 lungo la linea dell’Equatore. Il costo è stimato sui circa 8 miliardi di dollari l’anno, circa 6 miliardi di euro, il problema è mettere tutti d’accordo per far autotassare i Governi per finanziare questa strategia. Molto difficile visto che non si riesce a trovare l’accordo quasi su nulla, in particolare con le economie emergenti, ma chissà che questa opzione non venga presa in considerazione durante i prossimi colloqui sul clima.

[Fonte: The Guardian]

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