In quasi tutti i comuni italiani c’è un sistema di bike sharing, ed in molti è stato adottato anche quello di car sharing. Ma non basta inaugurarli per fare in modo che questi funzionino. Il rapporto 2011 di Euromobility è impietoso: Italia bocciata. Rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia è quella più indietro come numero di biciclette o automobili condivise, nel rapporto mezzo/abitante, e di conseguenza è sempre ai primi posti come numero di auto private.
Qualche numero? Bruxelles, che dal punto di vista della mobilità sostenibile è la migliore d’Europa, mette a disposizione 2.500 biciclette in 180 stazioni di bike-sharing per una popolazione che supera di poco il milione di abitanti. La migliore d’Italia, in questo senso, è Milano che mette a disposizione 1.400 biciclette per oltre 7 milioni di abitanti.
Euromobility ha preso in considerazione le 50 principali città italiane, ed ha calcolato la “flotta” a disposizione per il car sharing, bike sharing, e le abitudini negli spostamenti degli abitanti. La città più sostenibile da questo punto di vista è risultata Torino, nonostante sia sempre una delle più inquinate, seguita da Venezia (e qui è facile, vista la conformazione della città), Milano, Brescia e Parma. Le peggiori in quanto a mobilità sostenibile sono invece L’Aquila, ma per problemi non sempre dipendenti dalla politica, ma anche Foggia e Campobasso. La Capitale invece si ritrova ad un triste ventesimo posto, superata da Piacenza, Rimini e Ancona, ma per comprendere il perché di tale posizione basti dire che mette a disposizione di tutti i suoi cittadini appena 120 biciclette per capire quanto è ancora indietro.
Un dato piuttosto allarmante sta nel fatto che l’esercito di automobili collettive è drasticamente diminuito in tutt’Italia. Il picco si è registrato nel 2009, qualche città nel 2008, ma negli anni successivi nessuna città li ha aumentati, ed anzi queste flotte sono diminuite quasi ovunque, ad eccezione di Roma, Palermo e Brescia. Nonostante il numero degli utenti sia in aumento dato che, a parte Milano, in tutte le altre città le persone che hanno usufruito di questo servizio sono state molte di più nel 2010 rispetto agli anni precedenti.
Dati positivi per quanto riguarda il bike sharing, con il numero di iscritti che è aumentato in tutto il Paese e che fa registrare un +51,14% rispetto al 2009. Magari le amministrazioni cittadine si dovrebbero rendere maggiormente conto di questo trend e sfruttarlo aumentando i servizi alla popolazione, perché se vogliono mantenere l’aria pulita nella loro città, è questo il primo passo da fare.
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