L’evento tragico di Genova era stato annunciato come eccezionale, era quindi prevedibile e non è stato tra i peggiori, nel 1970 scese molta più acqua. Non reggono quindi le giustificazioni di molti politici. La situazione è complessa e non ha risoluzioni semplici nè tanto meno a breve periodo. Dopo i fatti della Lunigiana e di Genova s’impone urgente l’individuazione di un’agenda temporale alla quale le istituzioni, dal Governo ai Comuni, devono impegnarsi.
Così il Wwf ha commentato la situazione in Italia. Evitare i danni è possibile, con metodi logici e soprattutto con azioni di prevenzione.
L’associazione ambientalista ha individuato una serie di 12 punti da mettere in atto per non ripetere gli errori dei giorni scorsi:
- Evitare ulteriori vittime attraverso piani di sicurezza specifici della Protezione civile per interdire aree a rischio e per informare la popolazione sulla reale gravità del maltempo affinché i cittadini sappiano agire di conseguenza;
- Rispettare le leggi. Bisogna ristabilire il rapporto di inedificabilità della fascia di 10 metri dai corsi d’acqua stabilito dal Dlgs. 152/2006. In Ligura tale decreto legislativo è stato ridimensionato e si sono concesse delibere per costruzioni distanti solamente 3 metri dai corsi d’acqua;
- Cambiare le regole dannose. Si devono eliminare per le aree a rischio idrogeologico tutti i meccanismi urbanistici che favoriscano l’edificazione nei Comuni e il guadagno di questi ultimi per le nuove aree edificabili;
- Favorire il ripristino delle fasce fluviali lungo i corsi d’acqua non si deve costruire, ma realizzare parchi, giardini, mettere in atto i Piani di sviluppo rurale;
- Ridurre i danni a strutture ed edifici. In Inghilterra, Stati Uniti e Germania si interviene con Dry-proof per impedire o limitare l’ingresso dell’acqua nelle abitazioni (ad esempio con infissi a tenuta stagna, barriere mobili per porte e finestre), e con Wet-proof per aumentare la resistenza negli interni quando l’acqua vi è entrata (con interventi di elevazione delle apparecchiature elettriche, o sistemi di ancoraggio per apparecchiature);
- Ridurre l’impermeabilizzazione dei centri urbani e del territorio per favorire la permeabilità dell’acqua nel terreno;
- Istituire Autorità di distretto per il controllo delle acque e del territorio;
- Pianificare e progettare a livello di bacino idrografico;
- Garantire l’interdisciplinarietà nella progettazione delle misure e degli interventi di difesa del suolo;
- Avviare un’azione di rinaturazione del territorio per recuperare la ritenzione delle acque di montagna;
- Avviare un cambio di cultura, a partire dalla scuola per comprendere al meglio il rapporto uomo-ambiente;
- Promuovere piani partecipati per la difesa del suolo e la tutela delle acque.
[Fonte: Wwf]
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