Combattimenti tra cani, corse clandestine di cavalli, contrabbando di animali esotici e molto altro, è questo il nuovo business delle mafie, battezzato dagli inquirenti “zoomafia“. Si tratta infatti di vere e proprie organizzazioni illegali che, contrabbandando delle povere creature indifese e sfruttandole per far soldi, hanno creato un giro di affari dal valore inestimabile.
Secondo il rapporto della Lega Anti Vivisezione il settore più redditizio per questi criminali sono le corse clandestine di cavalli che da sole potrebbero arrivare a fruttare ben un miliardo di euro l’anno. Ma le corse ci sono sempre, direte voi, anche legali. Sì, ma quelle legali prevedono anche una certa tutela per gli animali che non possono essere maltrattati e devono comunque essere seguiti da dei veterinari. Secondo quanto emerso dalle indagini, capita invece di frequente che i cavalli che ormai non vanno più bene per correre vengano sparati in mezzo alla strada, fatti a pezzi o gettati nella spazzatura come se fossero dei ferri vecchi.
Per fortuna oggi su internet questo giro diventa più facile da scoprire perché, per avere una vetrina maggiore, i responsabili mettono i video delle proprie corse e, molto spesso, vengono intercettati ed arrestati. La Lav ha iniziato queste indagini 13 anni fa, e da allora ha denunciato quasi tremila persone, portando al sequestro di oltre mille cavalli e bloccando 92 corse clandestine. Ma purtroppo il mercato dei cavalli non è l’unico.
Uno tra i più redditizi in assoluto è quello dei cuccioli, soprattutto di cani, effettuato bypassando qualsiasi legge di qualsiasi Stato. Queste organizzazione trattano come oggetti gli animali, li spediscono come pacchi, li fanno stare in condizioni disumane tanto che quando vengono scoperti, queste povere bestie vengono spesso ritrovate malnutrite e malate.
Il solo business dei canili illegali frutta circa 500 milioni di euro l’anno, dato che di costi ce ne sono pochi, visto che le strutture che li ospitano di solito sono piccole, senza rispettare le norme igienico-sanitarie, ma fruttano tanto sfruttando le convenzioni delle amministrazioni locali che però non controllano come vengono spesi questi soldi. Negli ultimi anni sono stati sequestrati oltre mille cuccioli, molti dei quali provenienti dall’Est Europa, salvandoli da una fine tremenda che molto spesso si concretizza nelle lotte clandestine.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, esistono ben altri settori sfruttati da questi criminali, come il traffico di animali esotici che arrivano da una parte all’altra del mondo senza le dovute precauzioni; ma anche traffico di piante tropicali, pesca selvaggia, animali venduti come “antifurto” come i pitoni, ed il fenomeno che più lascia impietriti, e cioè il combattimento di animali. Non solo cani, ma qualsiasi essere vivente non umano va bene. E l’aspetto più inquietante è che pare che questo mercato sia ancora in espansione.
[Fonte: La Stampa]