La miniera di São Domingos inquina ancora dopo 40 anni dalla chiusura

di Redazione 1

Nonostante sia stata chiusa nel lontano 1966, 43 anni fa, la miniera di São Domingos, in Portogallo, situata a cinque chilometri dal confine spagnolo, continua a contaminare le acque del fiume che sfocia nella diga di Chanza, il più grande serbatoio di acqua potabile nella provincia di Huelva. La foto sopra fa alquanto rabbrividire.
Secondo uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Huelva, pare infatti che l’ossidazione e la dissoluzione di solfuri sono processi che non si sono mai arrestati in quella miniera, attivi ancora oggi, dopo molti anni.

La miniera portoghese di São Domingos si trova insieme ad altre miniere situate sul lato spagnolo, come Rio Tinto o Almagrera. La miniera abbonda di rifiuti altamente contaminanti. Attiva tra 1857 e 1966, nel corso del tempo ha generato sostanze acide a causa dell’ossidazione dei rifiuti solforici.
Secondo Antonio M. Álvarez-Valero, autore dello studio pubblicato recentemente sulla rivista Environmental Geology e attualmente ricercatore presso l’Istituto andaluso di Scienze della Terra (Università di Granada – CSIC):

La preoccupazione è giustificata dal punto di vista ambientale. I rifiuti da cui deriva questa ossidazione generano l’acidificazione delle acque, contaminando il bacino.
E l’acido di scarico di São Domingos colpisce la diga di Chanza,, il più grande serbatoio di acqua potabile che serve Huelva, in quanto le sostanze inquinanti sono sottoposte ad una “relativa attenuazione”.


Per valutare l’impatto ambientale e determinare il livello di acidificazione di alcuni componenti, lo studio presenta una caratterizzazione della mineralogia, della geochimica e delle proprietà fisiche dei rifiuti di estrazione dal distretto di São Domingos:

Abbiamo stabilito, attraverso un secondo lavoro, il potenziale rischio dell’inserimento nella catena alimentare di questi materiali tossici.

Anche se la miniera è abbandonata, resta attiva “dal punto di vista della contaminazione”. Il ricercatore afferma che l’impatto della contaminazione della miniera si rinnova in cicli annuali. Durante i periodi di pioggia, la contaminazione è più elevata. gli elementi si risciolgono e, ancora una volta, generano acidità.
Il suo alto potenziale di acidificazione rappresenta una minaccia per l’inquinamento ambientale.
Di fronte a questa situazione, i ricercatori affermano che l’analisi metodica di questo studio dovrebbe essere applicata anche ad altre miniere della zona, come Caveira, Lousal, Aljustrel, nel sud-est del Portogallo, e Tharsis, La Zarza, Peña del Hierro, Almagrera o Rio Tinto, a Huelva, dove i progetti di ricerca sono già in corso.

[Fonte: Álvarez-Valero, AM, Pérez-López, R, Matos, J, Capitan, MA, Nieto, JM, Sáez, R, Delgado, J, Caraballo, M. Potential environmental impact at Sauo Domingos mining district (Iberian Pyrite Belt, SW Iberian Peninsula): evidence from a chemical and mineralogical characterization. Environmental Geology, 55(8), 1797-1809]

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