Brutte notizie sul fronte pesca nei nostri mari. La Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione per l’Italia, la seconda per quanto concerne la pesca illegale. Ora il nostro Paese rischia una multa a dir poco salata, il tempo scorre e restano solo due mesi per offrire all’Unione una giustificazione plausibile per questa insostenibile situazione. Sul piede di guerra ed unite più che mai contro chi pesca illegalmente le associazioni ambientaliste italiane che chiedono vengano bandite le ferrettare e che chi è responsabile paghi il conto salato che verrà presto presentato al nostro Paese se non ci si dà una mossa.
Tutto è iniziato il 29 ottobre del 2009 quando la sentenza della Corte di Giustizia europea aveva sottolineato carenze del nostro Paese nella lotta alla pesca illegale. L’Italia era stata accusata di aver tralasciato
di controllare e sorvegliare in modo soddisfacente, sul suo territorio e nelle acque dove esercita la sua sovranità e la sua giurisdizione, le disposizioni che vietano ai pescherecci di avere a bordo o di utilizzare reti derivanti.
Se pensiamo che questo tipo di reti, qualora superino i 2,5 km, sono bandite dall’UE già dal 2002, capiamo che il nostro è un ritardo ingiustificabile in controlli più serrati sull’adeguamento dei pescatori che è costato la vita a tante specie protette tra delfini, squali e tantissime tartarughe marine.
Ocean2012, Legambiente, Marevivo, Greenpeace e WWF, fanno fronte compatto e nella voce dei loro rappresentanti lanciano un appello comune al Governo italiano affinché faccia qualcosa di concreto per contrastare la pesca illegale:
Chiediamo nuovamente al Ministro Romano la messa al bando delle ferrettare, il cui uso illegale è ormai prevalente ed è divenuto una facile scappatoia al divieto sulle spadare. Il Ministero delle Politiche Agricole e le autorità di controllo non hanno voluto controllare e gestire in modo corretto l’uso di questo attrezzo. Ora non resta che chiudere ogni scappatoia, ed evitare una salatissima sanzione che potrebbe raggiungere i 120 milioni di Euro.