I cambiamenti climatici rappresentano un rischio sanitario affatto trascurabile per la popolazione mondiale. Se la Terra riesce sempre a gestire e ad attutire l’impatto dell’aumento delle temperature conservando un certo equilibrio, gli animali che peggio e più lentamente si adattano ai repentini e bruschi mutamenti climatici ed agli eventi meteorologici sempre più estremi sono proprio gli uomini. In particolar modo anziani, bambini e malati cronici sono i soggetti più a rischio a causa di inquinamento, innalzamento delle temperature, estati umide, calde e afose. Sappiamo da tempo che i bambini che vivono in città con poco verde, nei centri congestionati dal traffico e presso le arterie stradali molto transitate, sono maggiormente a rischio di sviluppare malattie respiratorie, asma, rinite allergica proprio a causa dello smog.
Un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori afferente alla Mount Sinai School of Medicine traccia uno scenario dei potenziali impatti dei cambiamenti climatici, sulla base delle attuali previsioni sull’andamento del clima in futuro, proprio sull’asma e su quegli attacchi violenti che portano a lievitare le richieste di pronto soccorso negli ospedali, facendo aumentare di conseguenza anche la spesa sanitaria.
I dati raccolti dagli esperti, pubblicati sull’ultimo numero della rivista di divulgazione scientifica Journal of Preventive Medicine, indicano che l’aumento dei livelli di ozono potrebbe portare ad un incremento del 7,3 per cento delle visite d’emergenza collegate all’asma nella fascia d’età compresa tra 0 e 17 anni.
L’équipe di ricerca, coordinata dal professor Perry Sheffield, ha usato dei modelli chimici atmosferici regionali per effettuare i calcoli e le previsioni. I ricercatori hanno collegato le informazioni disponibili sul clima e la qualità dell’aria con i dati raccolti dal New York State Department of Health sulla popolazione infantile, in relazione alle richieste di intervento per attacchi di asma. In seguito hanno simulato l’aumento di livelli di ozono nei prossimi anni, fino al 2020, comparandoli a quelli degli anni Novanta, scoprendo, come abbiamo anticipato, un potenziale incremento medio del 7,3% nelle emergenze ospedaliere dovute ad attacchi di asma nei bambini, scatenati proprio dal livello troppo alto di ozono.
[Fonte: “Future climate change may increase asthma attacks in children”, The Mount Sinai Hospital/Mount Sinai School of Medicine, Journal of Preventive Medicine]