Brutte notizie per i gatti svizzeri, ed anche per gran parte delle persone che ne hanno uno in casa, ma lo lasciano libero di vagare anche all’esterno: a breve verrà aperta la caccia al gatto. Il motivo è l’alto numero di gatti randagi che circolano per i cantoni, i quali possono attaccare uccelli ed altri animali selvatici. Ma il problema è che non è facile distinguere, specialmente da lontano, un gatto randagio da uno domestico che viene lasciato libero, dunque i padroni di animali saranno costretti a chiuderli in casa.
La scelta è stata effettuata senza nemmeno troppi dibattiti, ma dopo un’immensità di polemiche, non solo delle associazioni animaliste, ma anche di una parte della politica che si opponeva a questa decisione incivile, specialmente per un Paese che fa della civiltà la sua bandiera come la Svizzera.
Il deputato Luc Barthassat le ha provate tutte: prima ha tentato di restringere il campo della caccia solo in caso di emergenza sanitaria per un’eventuale epidemia di rabbia; poi ha proposto la sterlizzazione, bocciata perché troppo costosa e complicata; poi l’ha messa sul piano della sicurezza nazionale, dato che i gatti randagi circolano in città, ed una fucilata in pieno centro urbano (devono essere ad almeno 180 metri da un’abitazione) può essere un pericolo anche per i cittadini; ed infine l’ha messa sul piano internazionale, portando l’esempio della Francia che l’ha abolita e degli altri Paesi in cui non si pensa nemmeno a dare la caccia a questi poveri animali. Ma gli svizzeri, che degli altri Paesi storicamente si sono sempre curati poco, hanno continuato sulla loro strada.
Ci hanno provato anche le associazioni, con la SOS Chats che ha indetto una petizione, la quale ha raccolto però appena 13 mila firme, troppo poche per convincere il Parlamento a fare un passo indietro. E dopo il gatto, pare debba essere la volta anche del cane procione, del procione lavatore, della cornacchia nera, gazza, ghiandaia e della tortora domestica inselvatichita, tutti animali che rischiano di essere decimati dalle doppiette elvetiche.
carmelitali 13 Marzo 2013 il 6:10 pm
Salve. Credo che per chiunque anche per chi non ama particolarmente gli animali questa notizia sia sconvolgente. Ho vissuto in Svizzera per circa tre anni e questo genere di cose e tante altre certamente non degne di un paese che pretende di dettare la civilta’ al mondo vi assicuro che esistono, anzi esiste solo la logica di un profitto e di un rigore senza il minimo di democrazia e di eguaglianza che fa spavento. Ho assistito a scene riprovevoli su persone che chiedevano l’elemosina solo perche’ sgradite alla confederazione, ho assistito a cattura di animali che andavano soppressi, secondo loro solo per il fatto di essere randagi, e credo che il vivere civile ed il comune buon senso dovrebbero solo per questo far sollevare le coscienze di tutti gli animalisti di tutto il mondo e documentare cio’ per indurre la Svizzera ad entrare veramente nella civilta’ di cui si fa tanto paladina.
Una mia opinione personale. In Svizzera la civilta’ esiste solo per i ricchi e per chi ha posizioni redditizie per la confederazione. E non esiste minimamente uguaglianza.
Anche per gli animali, state tranquilli che gli animali dei ricchi non saranno mai abbattuti, almeno questi avranno fortuna. Per il resto e’ una Nazione che sta attenta molto alla facciata, ma e’ capace di cose terribili e violazioni palesemente ingiuste sia su animali che su persone.
Per adesso io vivo in Francia. E’ tutt’altra nazione. Un paese di vera uguaglianza e fraternita’ e liberta’. Io ho 10 gatti dunque molto contenta di essermene andata in tempo.
Grazie se mi leggerete.