Uno dei problemi principali dell’energia nucleare, oltre al costo eccessivo, all’alta pericolosità e ai tempi biblici per la sua produzione, è senza dubbio lo smaltimento delle scorie radioattive. La “spazzatura” delle centrali nucleari infatti non si può smaltire come tutte le altre in quanto altamente tossica e pericolosa, e poco biodegradabile, dato che ci mette circa un milione di anni per scomparire naturalmente.
Su questo punto però gli scienziati stanno cercando di trovare una soluzione: riciclare anche le scorie radioattive. Negli Stati Uniti è in progettazione un reattore nucleare in grado di produrre energia bruciando gli scarti delle altre centrali. Ciò rientrerebbe nel famoso processo di fusione, quello che avviene con la bomba atomica ma che ancora non è stato possibile controllare dall’uomo. In questo modo, garantiscono gli americani, nella centrale verrebbero inserite le scorie di 15 centrali nucleari classiche, in maniera tale da ridurre il quantitativo di scarto da stoccare al solo 1% rispetto all’attuale.
In linea teorica è apprezzabile quest’iniziativa, ma in pratica lascia ancora qualche perplessità. Giancarlo Aquilanti, capo della task force del nucleare dell’Enel, intervistato dal Corriere della Sera, ha dichiarato di non avere molta fiducia in questa nuova tecnologia, ma che preferirebbe bruciare le scorie nei reattori ad alta velocità di quarta generazione. Il problema è che per vederne uno funzionante bisognerà aspettare almeno dai 16 ai 30 anni, il che sposta ad una data impossibile da prevedere lo smaltimento di questa pericolosissima immondizia.
Il procedimento da attuare, già in linea teorica, è piuttosto complicato. Si tratta di compattare i nuclei di atomi leggeri in una stanza denominata “Tokamak” ad altissima temperatura (si parla di 100 milioni di gradi Celsius), fino ad ottenere il totale controllo della loro immensa potenza. Dopodiché verrebbero prelevate le parti non utilizzabili e bombardate da neutroni che le renderebbero innocue al 99%, e quindi facili da smaltire. Il compito non è affatto semplice, ma si sa che gli americani sono dei maestri in queste cose. Se proprio sarà impossibile abbandonare i progetti nucleari, speriamo almeno che quest’idea venga presa in considerazione, per quanto fantascientifica possa sembrare. Comunque vedere una svolta ecologica anche dal punto di vista nucleare fa un certa impressione.
Fonte: [Corriere della Sera]
tommi 1 Febbraio 2009 il 5:00 pm
senza dubbio sarebbe un’ottima idea ma speriamo che sia utilizzabile al più presto…