L’azienda americana Solarmer Energy Inc. sta sviluppando delle celle solari di plastica finalizzate ad alimentare apparecchi elettronici portatili che incorporano la tecnologia inventata nell’Università di Chicago qualche mese fa. La società, dichiara Dina Lozofsky, vice Presidente del gruppo di cui fa parte la Solarmer, è sulla buona strada per completare un prototipo commerciale entro quest’anno.
Si tratta di una cella che misura otto pollici quadrati (50 centimetri quadrati), capace di raggiungere l’8% di efficienza e di avere una durata di almeno tre anni. Secondo la Lozofsky, questo 8% non deve spaventare e sembrare un dato troppo basso, dato che ovunque in questo campo non si riesce a superare la soglia del 5-6% di efficienza.
L’invenzione è un nuovo materiale semiconduttore chiamato PTB1, il quale converte la luce solare in energia elettrica. Gli inventori Luping Yu, Professore Ordinario di Chimica, e Yongye Liang, un ricercatore dell’Università di Chicago, e cinque co-autori descrivono i dettagli tecnici della tecnologia in un articolo pubblicato sul Journal of American Chemical Society. L’Università ha ottenuto la licenza sui diritti di brevetto per la tecnologia nello scorso settembre, ed un brevetto è in attesa.
Ma passando dal lato degli utenti, andiamo a vedere quali saranno i vantaggi di questa invenzione. Prima di tutto, la semplicità. Essi saranno in grado di alimentare gli apparecchi elettronici (iPod, cellulari, videogames portatili) utilizzando meno elettricità delle batterie classiche perché saranno in grado di alimentarsi alla luce solare. Inoltre, secondo i ricercatori, visto che questo mercato è in continua espansione e sono tante le aziende che se ne occupano, tra qualche anno ci sarà la possibilità di ottenere questa tecnologia a prezzi molto accessibili, ed inoltre sarà possibile applicarla anche per altre funzioni più grandi come ad esempio per rifornire un’abitazione di energia solare. In pratica un “aiutino” ai classici pannelli per fare in modo che siano sempre più efficienti e meno costosi.