Un impianto di riscaldamento solare è un metodo per creare energia da una fonte rinnovabile con due finalità: riscaldare l’acqua e creare elettricità. Quando un pannello viene utilizzato per creare acqua calda senza dover ricorrere a caldaia o scaldabagno, si parla di solare termico; quando produce elettricità si parla di fotovoltaico.
Se siete interessati al secondo tipo, cioè un impianto fotovoltaico, la vostra “Bibbia” si chiama Conto Energia, al quale fanno riferimento tutti gli aspetti di legge (compresi gli incentivi), il cui organo esecutivo è il GSE, o Gestore dei Servizi Energetici. Questa società ha come obiettivo lo sviluppo del sistema delle rinnovabili, gestendone i flussi economici. Per questo, per ogni novità sulla legislazione, il consiglio è di visitare direttamente il suo sito ufficiale.
La condizione ideale per l’installazione di un pannello solare (l’impianto medio è di 8-10 metri quadrati) è che il tetto sia rivolto a Sud (altri orientamenti funzioneranno, tranne che quello esclusivamente rivolto verso Nord). Ovviamente più è sereno il cielo, più energia viene prodotta. Ma ciò non significa che quando è nuvoloso il pannello solare non funzioni. Se così fosse non avrebbe senso la così rapida diffusione in Paesi del Nord come la Germania che di sole ne hanno ben poco per gran parte dell’anno. In realtà il pannello produce energia sia direttamente dai raggi solari che tramite la luce diffusa. La resa sarà inevitabilmente inferiore, ma funzionerà.
Un aspetto interessante è che, se volete installare un impianto fotovoltaico, il vostro attuale impianto elettrico può rimanere invariato. L’impianto infatti è autonomo, viene collegato ad un inverter che trasforma l’energia del sole in corrente alternata, e poi questa viene immessa nella rete energetica senza che voi vi accorgiate di nulla.
Altro cruccio che assale chi pensa di installare un impianto in casa propria è la manutenzione. In realtà non solo l’impianto ha costi di manutenzione praticamente nulli, ma quasi non ha bisogno di manutenzione. Un pannello non si muove, non ha meccanismi da oliare ed è resistente alla grandine, quindi a meno che qualcuno non salga sul vostro tetto e non tenti di distruggerlo con un martello, il pannello rimarrà integro per anni. La pulizia andrebbe fatta ogni 2-3 anni, ma non sempre è necessaria. In ogni caso sull’inverter è presente una spia che segnala se c’è qualcosa che non va.
La produzione media di un pannello fotovoltaico va dai 1.100-1.300 Kwh/anno (chilowattora annui) del Nord Italia, meno irraggiato, ai 1.400-1.700 del Sud, che in una famiglia di quattro persone dovrebbe corrispondere all’incirca alla metà del fabbisogno medio annuo. Se vivete in un condominio è possibile installare dei pannelli condominiali alle stesse condizioni di una casa normale, adattate ovviamente alla dimensione dell’edificio.
Henrietta 1 Marzo 2017 il 1:01 am
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