Il primo test per verificare il sistema di allarme tsunami nel Mar Mediterraneo avrà luogo il 10 agosto. Vi prenderanno parte 31 Paesi, tra cui l’Italia. L’obiettivo del test Neamtws (Sistema di allarme e mitigazione per gli Tsunami nell’Atlantico nord orientale, nel Mediterranero e nei mari connessi) uno dei quattro sistemi di allarme e mitigazione a livello mondiale, è quello di verificare l’efficacia e la tempestività della comunicazione tra i centri regionali e i punti focali di allerta tsunami.
Dopo la crisi nucleare di Fukushima, dovuta all’effetto dello tsunami che si è riversato sul Giappone lo scorso 11 marzo, anche nel bacino del Mediterraneo si temono le conseguenze di un evento di tale portata. Se l’idea di una nave di palme galleggiante in India, la Tsunami House, non avrebbe seguito in Europa, molto rassicuranti saranno gli esiti dell’esercitazione prevista per la prossima settimana. Il test Neamtws è stato istituito per la prima volta nel 2005 per volontà della Commissione Intergovernativa Oceanografica dell’UNESCO per monitorare lo stato di intervento in caso di tsunami. L’esercitazione comprende l’invio di messaggi di prova mediante posta elettronica, fax e sistema Gts (sistema di telecomunicazioni globali) dall’Osservatorio di Instanbul e dal centro di ricerca sui terremoti di Koeri, in Turchia, a tutti i centri nazionali e ai punti focali di allerta della regione presa a campione. In questo modo si potrà monitorare l’efficacia del sistema di comunicazione di allerta e pericolo tsunami.
Nel nostro bacino non si temono eventi di tale intensità anche se in passato è stata registrata un’elevata attività sismica, certamente meno frequente che nell’oceano Pacifico. Nel 1755 un terremoto lungo la faglia occidentale delle Azzorre-Gibilterra causò uno tsunami che distrusse la città di Lisbona. Ancora nel 1908 uno tsunami causò la morte di oltre 85mila persone a Messina. Recentemente, nel 2003, sono stati segnalati lievi tsunami al largo delle coste dell’Algeria. Un test più ampio è previsto, alla presenza dei media, per il 2012.
[Fonte: Adnkronos]
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